Home Personale Serafini (Snals) al nuovo Ministro dell’Istruzione: reclutamento veloce e stipendi europei

Serafini (Snals) al nuovo Ministro dell’Istruzione: reclutamento veloce e stipendi europei [INTERVISTA]

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Elvira Serafini, nata a Taranto, già segretario della stessa Provincia e Consigliere nazionale, è una sindacalista con una ricca esperienza di Insegnamento. Dal maggio del 2017 è alla guida dello Snals-Confsal, prima donna a ricoprire la carica di Segretario Generale del maggiore sindacato nazionale autonomo nel comparto dell’istruzione.

1) Partiamo dell’attualità, abbiamo letto una “presunta” dichiarazione di Mario Draghi, Presidente del Consiglio incaricato, sul prolungamento delle lezioni fino al 30 giugno, per recuperare la prolungata assenza degli alunni a causa della pandemia. Qual è la sua posizione?

L’intervento attribuito a Draghi, sul prolungamento del calendario scolastico, lascia perplessi perché offre spazio all’idea che nulla fino ad oggi sia stato fatto, annullando con un colpo di spugna tutto il lavoro di mesi e comunicando alle famiglie e agli alunni la sensazione che quanto finora costruito insieme, non rappresenti nulla. In linea di principio, siamo assolutamente concordi nel ritenere che la scuola sia altro dalla distanza, ma non si può lasciar intendere che finora gli alunni ed i docenti abbiano perso tempo.

2) Quale dovrebbe essere, per lo Snals Confsal, il profilo politico programmatico del nuovo Ministro dell’Istruzione?

Per noi ovviamente non è una questione di nomi ma di programmi, anzi di visione generale degli obiettivi da raggiungere. Occorre un vertice che sappia orientare i diversi protagonisti verso fini condivisi. Le priorità sono la sicurezza degli alunni e del personale della scuola in un quadro di riqualificazione degli edifici scolastici e la revisione dei meccanismi e delle norme che presiedono alla determinazione degli organici, punto nevralgico per una scuola di qualità, che dobbiamo incrementare sensibilmente stabilizzandoli. L’obiettivo strategico deve essere correlato alla missione Istruzione del Piano per la ripresa e la resilienza ed in particolare all’azione di contrasto all’abbandono scolastico, consolidando e innalzando l’obbligo di istruzione. Mario Draghi, nell’accettare l’incarico, ha dichiarato che il suo Dicastero adotterà il metodo che fu del Governo Ciampi basato sul confronto costante con le parti sociali. Ci auguriamo di poter ritrovare comportamenti che nel passato hanno segnato storici e significativi passaggi per lo sviluppo del sistema istruzione. Le relazioni sindacali
devono tornare ad essere lo strumento per l’innovazione nel quadro del rispetto delle tutele dei lavoratori e dell’equità sociale.

3) Secondo lo Snals Confsal, quali sono i punti critici dell’Atto di Indirizzo della ministra uscente Lucia Azzolina?

Con il suo ultimo Atto di Indirizzo la Ministra uscente ha dimostrato ancora una volta di non avere una visione di insieme dei problemi della scuola. In esso non siamo riusciti a trovare obiettivi strategici per l’istruzione, in primo luogo l’assenza di una politica tesa a garantire continuità didattica e stabilità occupazionale.

4) Si profila un nuovo CCNL di basso profilo dal punto di vista economico per docenti ed Ata, a fronte di impegni lavorativi che in questi ultimi anni sono oggettivamente aumentati. Quali sono le vostre richieste e dove reperire i fondi per integrare quelli previsti nella legge di bilancio 2021 per i rinnovi dei contratti del Pubblico Impiego?

Per lo Snals-Confsal l’obiettivo prioritario del prossimo CCNL dovrà essere il reale avvio del processo di equiparazione degli stipendi del personale della scuola alla media di quelli europei. I risparmi realizzati in decenni di tagli devono essere recuperati e destinati a questo scopo.

5) Cosa pensa dell’introduzione del telelavoro nel prossimo CCNL da adottare anche in caso di chiusura o sospensione delle lezioni per causa di forza maggiore, la qual cosa, come sa, già sta accadendo nelle scuole dove è stata ripresa la didattica in presenza.

Lo stato emergenziale ha determinato il ricorso alla didattica a distanza al fine di garantire agli studenti il diritto allo studio, ma la DAD non potrà supplire alla didattica in presenza perché il contatto diretto docente/alunno è insostituibile. Il tempo di lavoro svolto per l’insegnamento a distanza non può essere assimilato semplicemente a quello in presenza.
Questo è un tema che richiede un’analisi non frettolosa e molto attenta di tutti gli aspetti che sono coinvolti.

6) Draghi pare che abbia parlato di volere tutti i docenti in servizio già dal primo giorno di scuola nonché di un reclutamento “semplificato”. Cosa chiederete al nuovo Ministro su organici e reclutamento?

Su tale auspicio siamo totalmente d’accordo. Siamo però altrettanto consapevoli che non bisogna intervenire solo a valle di scelte politiche sbagliate, magari con tecniche amministrative di snellimento e semplificazione. Bisogna rivedere le norme per la costituzione degli organici e per la loro validità temporale. Il reclutamento deve garantire
velocità, professionalità e riconoscimento dei legittimi diritti di coloro che da decenni garantiscono il funzionamento delle scuole. Un concorso per titoli con periodo di formazione seria e qualificata e valutazione finale ci sembra al momento la soluzione più idonea.

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