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Sostegno: molti posti a concorso ma pochi docenti con i requisiti

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Siamo un gruppo  di docenti Specializzati per il sostegno formati  all’Università di Bergamo. Dopo aver ascoltato l’intervento del Senatore Verducci e del sottosegretario De Cristofaro nella diretta sulla pagina del Movimento Specializzati sul sostegno, siamo andati a controllare la situazione della Lombardia per quanto riguarda l’imminente Concorso Straordinario.
Noi Specializzati della Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado siamo 560, mentre i posti banditi sono 1257. Nella nostra Università solo il 40% circa dei Colleghi ha il requisito di accesso, ossia tre anni di servizio nella Scuola Pubblica, di cui uno specifico sul Sostegno. Se noi volessimo estendere questa percentuale a tutta la Lombardia, solo 210 specializzati possono effettivamente partecipare al Concorso Straordinario. Tutti gli altri dovranno attendere, pandemia permettendo, l’espletamento del Concorso Ordinario.
Perché il Ministero dell’Istruzione ha bandito 1257 posti, se di questi più di 1000 non saranno comunque disponibili per assenza di candidati? Da docenti specializzati di Bergamo, ma privi dei tre anni di servizio, non comprendiamo come nonostante l’urgenza e l’emergenza che il Sostegno vive da anni nella Scuola Italiana, ossia il motivo per cui si è bandito il Concorso Straordinario, non si sia prevista la possibilità di far partecipare tutti i docenti specializzati su Sostegno, a prescindere dagli anni di servizio.
Noi siamo tutti pronti, siamo formati con le stesse modalità, ma più della metà rimarrà fuori e nel frattempo lavorerà da supplente. Come possiamo garantire la continuità didattica sui nostri alunni, se non ci viene data la possibilità di partecipare al Concorso che prevede un numero abnorme di posti che resteranno comunque vuoti? Che fine faranno i posti inutilizzati?
Una valida soluzione a queste problematiche é quella di rendere le graduatorie provinciali per il sostegno a scorrimento per il ruolo, come proposto in un emendamento attualmente in discussione al Senato.  Ciò valorizzerebbe la dura selezione in ingresso ed il percorso di formazione da noi affrontato, andando ad occupare tutti i posti disponibili e vacanti e rispettando così il diritto alla continuità didattica degli studenti.

Elena Conti e altri 9 docenti