La questione del “docente esperto” e della possibilità di aumentare gli stipendi dei docenti per portarli in linea con la media europea sta scatenando un putiferio all’interno del mondo della scuola. A mettere carne sul fuoco a proposito è stato il giornalista e scrittore Davide Giacalone, nel corso della sua rassegna stampa a RTL102.5 all’interno della puntata di oggi, 11 agosto, del programma Non Stop News.
Giacalone ha discusso a proposito della sua idea di scuola: “Negli altri paesi ci sono sistemi diversi, non significa nulla metterla in questi termini. Per far funzionare una cosa bisogna capire a cosa serve. La scuola a cosa serve? La scuola esiste per gli studenti. Il risultato è la loro preparazione”, ha detto il giornalista. Poi lo scrittore si è scagliato contro chi afferma che bisogna aumentare la paga di tutti i docenti indistintamente.
Secondo Giacalone l’idea, alla base, è giusta. Ma ci deve essere un criterio, individuato nei risultati ottenuti dagli insegnanti: “Il tema della retribuzione me lo devo porre in ragione di quello cui serve la scuola. Come faccio a premiare chi è bravo? Gli studenti vengono promossi, tutti di solito. Per quanto riguarda gli insegnanti si guardi ai risultati. Gli insegnanti bravi devono essere pagati di più, in ragione dei risultati, accertati con test, come gli Invalsi. Aumentare la paga di tutti serve solo a far della scuola uno stipendificio”, ha affermato.
“Bisogna stabilire in base a che cosa si paga nel tempo. Se nel tempo si paga per anzianità e all’ingresso si fanno entrare docenti senza concorso, a cosa serve lamentarsi dell’analfabetismo dilagante? A chi fa carriera per anzianità e non per merito viene raddoppiato lo stipendio e non la cultura. Si raddoppia solo la spesa”, ha concluso Giacalone.
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