Non ha parlato solo di licenziamenti e sanzioni disciplinari, il ministro Marianna Madia, nel corso dell’audizione al Senato sui lavoratori della PA.
Sollecitata dalle interrogazioni dei senatori, Madia ha affrontato la spinosa questione del rinnovo del contratto degli statali.
Per il ministro, infatti, non sembrano esserci molte più risorse di quelle, davvero irrisorie, messe sinora sul piatto (8 euro lordi a lavoratori). Perché per il ministro, il futuro molto dipenderà dall’andamento del Prodotto interno lordo: “se ci sarà crescita, crescita e sviluppo porteranno con sé la disponibilità del Governo a stanziare sempre più risorse che seguano a una dinamica di crescita che riprende per l’Italia”, ha spiegato Madia.
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Quindi, se la crisi continuerà ad attanagliare il Paese, i dipendenti pubblici, ha fatto intendere la Madia, dovranno continuare a tenere stretta la cinghia. Con gli stipendi innalzati solo di pochi “spiccioli”.
Per intanto, però, bisogna che la stagione dei rinnovi contrattuali parta. E allora, ha detto: “Aran e Sindacati devono chiudere la trattativa sui Comparti. L’accordo è la precondizione per far ripartire la stagione contrattuale dopo anni di blocco. Noi le risorse le abbiamo stanziate ora tocca alle parti trovare un accordo”.
Vengono confermate in pieno, quindi, le anticipazioni della Tecnica della Scuola: senza la riduzione dei comporta da 11 a 4, niente contratto.
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