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Stress negli adolescenti: il 56% riferisce di malesseri legati alla scuola. Gli psicologi: “È il luogo più adatto dove intercettare bisogni e domande”

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Appaiono allarmanti i dati emersi dalla rivelazione Hbsc del 2022 (Health Behaviour in School-aged Children, Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare).

Secondo quanto emerso, nello specifico nella regione Toscana, il 45% degli adolescenti e il 72% delle adolescenti soffre di almeno due sintomi di malessere a settimana. Più della metà dei ragazzi e delle ragazze (il 56%), inoltre, si sente molto o abbastanza stressato dagli impegni legati alla scuola.

Altri dati arrivano anche dalle ricerche sul NSSI (Non Suicidal Self-lnjury, l’autolesionismo non suicidario). Da questo studio si legge che esiste un aumento di autolesionismo tra le ragazze e i ragazzi anche in relazione alle difficoltà emotive post- pandemia.

Per quanto riguarda la scala nazionale, dal monitoraggio annuale su Bullismo e Cyberbullismo della Piattaforma Elisa gli episodi di violenza tra pari sono un fenomeno che coinvolge un numero considerevole di studenti e studentesse, soprattutto nelle modalità faccia a faccia: il 25% ha infatti riportato di essere stato vittima di bullismo almeno una volta, mentre circa il 18% ha dichiarato di aver preso parte attivamente a episodi di bullismo. Per quanto riguarda le forme cyber, circa l’8% dei partecipanti ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo mentre il 7% di aver preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo. Dal confronto tra i dati 2021, 2022 e 2023 emerge un trend in leggero aumento degli episodi di vittimizzazione, soprattutto nelle sue forme più frequenti e sistematiche. 

Secondo i dati dell’Hbsc, a livello nazionale, i minori che fanno uso problematico dei social media sono 14,1% dei maschi e il 15,6% delle femmine tra gli undicenni, l’11,3% dei maschi e il 20,5% delle femmine tra i tredicenni e l’8,8% dei maschi e il 18,5% delle femmine tra i quindicenni. La maggior parte usa i social per scappare da sentimenti negativi, e non riesce a controllare il tempo che trascorre sui social. Il 44% di chi risponde è iscritto a più di tre social. 

A commentare i dati è stata la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino: “Questi dati dimostrano che i giovani hanno sempre più necessità di un supporto psicologico e che gli insegnanti e gli adulti che si rapportano con loro hanno bisogno di avere una figura competente a cui rivolgersi per avere informazioni e strategie su come comportarsi nei loro confronti: la scuola è il luogo più adatto dove intercettare bisogni e domande, per questo lo psicologo scolastico è la figura che non deve mancare negli istituti di ogni ordine e grado”.