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Studente accoltellato a scuola fuori pericolo per miracolo, l’aggressore confessa: frequentava la sorella della vittima

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La vicenda che ha fatto molto scalpore ieri, riguardante uno studente, di cui si è detto dapprima avesse 15 anni ma che invece ne ha 17, accoltellato tra le mura scolastiche da un coetaneo, ha importanti sviluppi. La vittima dell’aggressione è, per fortuna, fuori pericolo, anche se praticamente per miracolo. Il compagno di scuola che lo ha pugnalato ha confessato di aver compiuto il gesto per motivi alquanto futili relativi, a quanto pare, alla relazione che quest’ultimo avrebbe intrapreso con la sorella della vittima.

Una tragedia davvero sfiorata

Secondo quanto riporta La Repubblica, il 17enne è davvero vivo per miracolo. “Questione di centimetri e la lama avrebbe trafitto il cuore. In quel caso sarebbe stato forse impossibile, salvarlo”, dicono gli specialisti dell’ospedale Cardarelli che lo hanno preso in cura.

Tutto è avvenuto intorno alle 11 del mattino, mentre il ragazzo si trovava nel corridoio della scuola, intento a dirigersi verso la classe dove si sarebbe tenuta da lì a poco la lezione di cucina. “Stavo entrando in classe per il corso di cucina – racconta dal letto di ospedale dove è ricoverato – Ho sentito prima un colpo alle spalle, poi ai fianchi, poi su altre parti del corpo”. Sette coltellate

Il giovane prova così a raggiungere la classe. I primi a vederlo sono stati i suoi compagni, assieme ad alcuni collaboratori scolastici: “Avevamo sentito delle urla, pensavamo a un bisticcio, mai a un accoltellamento – spiega uno di loro – Abbiamo portato il ragazzo in un’aula per soccorrerlo: che impressione vederlo senza la maglietta, tutte quelle ferite”. 

Docenti e studenti rimangono con lui: “Gli abbiamo tamponato i tagli con della carta in attesa dell’ambulanza”. “Devo ringraziare i miei compagni e tutti quelli che mi hanno soccorso, non vedo l’ora di rivederli”, aggiunge il diciassettenne. 

Il sanitario che per primo lo ha visitato racconta quei momenti concitati: “Aveva anche una ferita al volto, era quasi in shock emorragico e la pressione stava scendendo. Peggiorava a vista d’occhio. Lo abbiamo messo subito sotto ossigeno ad alto flusso”.

I rapporti tra i due ragazzi

“Si sentiva con mia sorella. Mi sento meglio fisicamente, ma voglio guardare avanti, voglio solo pensare a stare bene”, aggiunge Michele, questo il nome della vittima, che rimarrà al Cardarelli per altri due o tre giorni. “La sera prima, fuori scuola, tra me ed A. c’era stato un litigio. Ma per me era finita là. Non so cos’altro dire, non avevo nessun tipo di problema con lui, nemmeno di gelosia per mia sorella”, aggiunge. Dopo la lite, A. cova però risentimento e il mattino seguente si presenta a scuola con un coltello in tasca. 

L’arresto del coetaneo

L’aggressore, dopo aver pugnalato il compagno, ha provato dapprima a scappare con il motorino. Il custode glielo ha però impedito, chiudendo il cancello. Il ragazzo ha così scavalcato la recinzione, dileguandosi.

I genitori dell’aggressore sono apparsi entrambi disperati per l’accaduto, sin dal primo momento: “Il padre era in lacrime per il figlio”, dirà la dirigente scolastica. La Procura per i minorenni lo individua nel giro di poche ore e ne dispone l’arresto. Interrogato dalla pm Emilia Galante Sorrentino, il diciassettenne confessa. Per gli inquirenti il movente sarebbe proprio il rancore esistente tra i due perché la vittima non voleva che l’aggressore frequentasse sua sorella, con la quale aveva avuto una relazione.