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Studente di buona famiglia accoltella la prof, rischiava il debito: ricoverato in Neuropsichiatria. Ronzulli (FdI): docente con alto senso del dovere

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È stato trasferito nel reparto di Neuropsichiatria dell’ospedale San Paolo di Milano lo studente 16enne che durante la prima ora di lezione di lunedì 29 maggio ha ferito all’avambraccio con un coltello la sua professoressa di italiano e storia dell’istituto superiore di Abbiategrasso Emilio Alessandrini. Il ragazzo avrebbe compiuto il gesto, ha riferito una compagna di classe, dopo che la docente gli aveva annunciato: “a breve ti interrogo in storia per recuperare l’insufficienza. Il giovane prima sembra che abbia mormorato “mi dispiace”, poi l’ha colpita. La prof, che ha lamentato anche un colpo alla testa, si sarebbe rifugiata in bagno, per poi essere condotta in ospedale, dove le è stata assegnata una prognosi di 35 giorni.

Subito dopo il gesto, il giovane ha estratto dallo zaino una pistola giocattolo, chiedendo ai compagni di uscire dall’aula. Giunti i carabinieri, lo studente non ha però posto resistenza facendosi trovare con la testa tra le mani e lasciando la pistola sul banco di classe.

Secondo La Repubblica, il 16enne sarebbe “di buona famiglia, frequentava la seconda superiore del liceo di scienze applicate, uno dei percorsi di studio previsti dall’istituto Alessandrini: dopo essere stato bocciato in prima superiore, due anni fa, aveva migliorato i suoi voti”.

“Ma a quanto si apprende quest’anno rischiava il debito in italiano e storia, proprio le materie della professoressa aggredita. Da lei avrebbe ricevuto anche almeno una nota per cattiva condotta nei giorni scorsi, tanto che i genitori del ragazzo erano stati convocati a scuola per un colloquio nei prossimi giorni”

È un “episodio allarmante“, ha commentato la capogruppo di Fi al Senato Licia Ronzulli, che conosce personalmente la professoressa Elisabetta Condò.

“Elisabetta, che conosco da 25 anni – ha sottolineato -, ha verso questo lavoro un amore infinito, un impegno sociale da portare a termine e che va oltre il senso del dovere”.

A questo punto, ha continuato Ronzulli, “è fondamentale valutare ogni intervento utile a garantire la sicurezza all’interno degli istituti scolastici e un ambiente sereno per docenti e studenti”. Secondo la forzista “allo stesso tempo non possiamo sottovalutare il disagio di tanti giovani che hanno bisogno di essere seguiti costantemente nel loro percorso di crescita. Per questo condivido le parole del ministro Valditara sulla necessità di introdurre la figura dello psicologo a scuola. È nostro dovere lavorare sulla prevenzione affinché simili drammatici episodi non si ripetano più. Se conosco Elisabetta, una volta uscita dalla sala operatoria, chiederà notizie del ragazzo che l’ha aggredita e ferita”.

Secondo Ronzulli “non si può uscire di casa per andare al lavoro e ritrovarsi accoltellati e su un lettino in ospedale. Questo episodio allarmante impone a tutti noi una riflessione sulla necessità di tutelare gli insegnanti che svolgono con passione e impegno un ruolo prezioso per la formazione dei nostri ragazzi. Un ruolo anche di grande responsabilità, perché, dopo la famiglia, i docenti rappresentano il secondo anello di una catena educativa che deve preparare i ragazzi alla vita”.

“Siamo di fronte ad un fatto di gravità inaudita”, ha detto Antonio Affinita, direttore generale del Moige, il Movimento Italiano Genitori.

“Il fenomeno del bullismo coinvolge non solo gli studenti, ma anche i docenti: possiamo e dobbiamo fare molto di più. Gli episodi continuano ad aumentare, sia che si tratti di violenza fisica, sia verbale, ed è qualcosa che non possiamo ignorare. Dobbiamo coinvolgere in modo attivo le famiglie, stringendo un patto di corresponsabilità tra docenti, genitori e associazioni di categoria”.

Secondo il numero uno del Moige, “purtroppo, gli interventi messi in campo fino ad oggi sono ancora inadeguati, dalla legge 71/2017, nata proprio con l’obiettivo di contrastare bullismo e cyberbullismo. Rinnoviamo la richiesta al Governo di inserire la lotta al bullismo tra le emergenze sociali, non lasciando soli i docenti, i genitori dei bulli, le vittime e tutti i minori ad affrontare situazioni così difficili e dolorose”, ha concluso Affinita.