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Studenti dei licei “professori” per gli alunni delle medie: l’esperienza di un centinaio di ragazzi milanesi

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Per farne un lavoro c’è ancora tempo, ma per gli studenti di alcuni licei e istituti tecnici di Milano, questa esperienza si sta rivelando interessante e formativa. Da qualche settimana infatti stanno vestendo i panni di “professori” alle scuole medie. Obiettivo insegnare ad alunni più piccoli il latino, le lingue straniere, coinvolgerli nel coding (programmazione), in giochi matematici o nell’uso della stampante 3D.

Protagonista dell’iniziativa l’istituto comprensivo Galvani che, quest’anno, ha accolto 105 ragazzi provenienti da scuole come il Volta, il Virgilio, il Carducci, il Donatelli Pascal, il Molinari e il Caterina da Siena. Per loro una sorta di Pcto, con le caratteristiche di un vero percorso lavorativo. Imparare a lavorare con gli altri, provare empatia, risolvere problemi e assumersi impegni e responsabilità.

Dell’iniziativa ha parlato il l’edizione milanese del Corriere della Sera che ha interpellato la preside del comprensivo Anna La Rocca: “Le lezioni degli studenti delle superiori si tengono nel pomeriggio a classi aperte. Gli alunni si confrontano con compagni di altre sezioni e di diverse età. Rispetto ad altre esperienze di Pcto, qui lo studente, anziché un osservatore, è il fulcro, nei panni di tutor. I ragazzi vengono formati e supportati dai docenti – spiega la preside – perché poi diventeranno modelli per gli studenti più piccoli”.

E anche per gli alunni delle medie, diventa stimolante vedere un ragazzo più grande stare vicino ed essere aiutato nella materia, nell’imparare qualcosa o semplicemente nel non allontanarsi dalla scuola. Quasi dei fratelli maggiori con cui sentirsi più sicuri.

Un’esperienza positiva anche per i ragazzi, tutti di quarto o quinto anno e pronti a lasciare la scuola per nuove avventure. E per qualcuno già una prova per un futuro insegnamento.