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Studenti vandali danneggiano la scuola ma il colpevole non c’è: tutti costretti a pagare un euro a testa per rimettere a posto. È giusto?

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Quando uno o più alunni si rendono artefici di un danno alla scuola, cosa deve fare il docente o il dirigente se gli autori del “misfatto” non vengono individuati? Solitamente vengono coinvolti gli allievi di tutta la classe e chiesto loro di collaborare per risalire a chi ha realizzato il danno. Ma cosa si può fare se questo non porta a nulla? Come ci si deve comportare se nessuno si fa avanti o viene individuato? La soluzione, quasi sempre, è quella di “punire” tutti, anche, evidentemente, per non premiare probabili atteggiamenti omertosi (è possibile che proprio nessuno abbia assistito all’atto di vandalismo?). Ed è quello che è accaduto in Abruzzo alcuni giorni fa, dove nei primi giorni di scuola degli studenti dell’istituto scientifico Marco Vitruvio Pollione di Avezzano hanno danneggiato in modo importante la porta esterna alle classi. Nessun allievo è stato però individuato con certezza.

A quel punto, la dirigente scolastica ha pubblicato una circolare rivolta a tutti gli studenti dell’istituto, invitandoli, entro due giorni, ad indicare i colpevoli del danno causato: non avendo ricevuta alcuna informazione sui colpevoli, scrive l’agenzia Ansa, la preside il 21 settembre ha notificato a più di 500 studenti un avviso di pagamento di 1,03 euro con causale “Risarcimento danno porta ingresso edificio E”. Il pagamento dovrà effettuarsi tramite il sistema digitale Pago PA.

I 500 euro per rimettere a posto la porta danneggiata sono stati quindi resi all’istituto con l’equa partecipazione di tutti gli iscritti.

Non sono mancate le proteste, soprattutto da una parte delle famiglie. Ma cosa altro avrebbe potuto fare la dirigente scolastica? Gli studenti e le loro famiglie avranno tempo fino al 20 dicembre per effettuare i versamenti richiesti dalla scuola.