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Stupro Palermo, la vittima va in comunità protetta fuori dalla Sicilia. Giambruno dopo la bufera: “Non faccio l’educatore”

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Dopo lo sfogo affidato ai social di ieri la vittima 19enne dell’orrendo stupro di gruppo che ha avuto luogo a Palermo lo scorso luglio ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e lasciare la Sicilia per stabilirsi in una comunità protetta, con l’aiuto dei carabinieri su disposizione della Procura di Palermo. Lo riporta Il Corriere della Sera.

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La ragazza ha pensato a lungo alla decisione da prendere

La ragazza è seguita da un mese da psicologi dell’arma. Le forze dell’ordine sono così riuscite a persuadere la giovane, restia all’idea di lasciare il suo quartiere, dove abitava con la zia dopo la morte della madre e dove abitano anche alcune delle famiglie degli stupratori. La decisione è stata presa ieri, 29 agosto, in serata, dopo lo sfogo contro chi l’ha colpevolizzata e accusata per aver denunciato.

Giambruno risponde alle critiche

Nel frattempo non si è placata la polemica contro il giornalista Andrea Giambruno, compagno della premier Giorgia Meloni, il quale, in una puntata del programma Diario del Giorno su Rete4, ha pronunciato delle frasi da molti considerate fuori luogo contro le vittime di stupri.

Ecco le frasi incriminate: “Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti – non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo – ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.

Giambruno ha risposto alle critiche che gli sono arrivate nel corso di un’intervista a Il Corriere della Sera: “Io non faccio l’educatore, ma il divulgatore. Le mamme diranno sempre ‘stai attenta’ e anche io continuo a dirlo. Se avessi detto qualcosa di sbagliato, avrei chiesto scusa, ma non è così e non esisterà mai un giorno in cui sarà un politico o un collega a dirmi che devo dire. Anche Meloni non si è mai permessa di dirmi cosa dire. Chiedono la mia sospensione, e su frasi false, gli stessi che decantano la libertà di espressione. Piuttosto, dico io, attaccatemi perché dico cose ovvie, banali: che a luglio fa caldo o che è meglio non drogarsi”, questo il suo pensiero.

A commentare con un breve video su Twitter è stata anche la cantante Ornella Vanoni, che ha affermato: “Ma il lupo non è nel bicchiere, è fuori dal bicchiere”.