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Suicidi tra i giovani, Lazzari: “La scuola nel 2023 non ha programmi strutturali per fare prevenzione e ascolto”

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In occasione della giornata mondiale per la prevenzione dei suicidi è intervenuto David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Il presidente ha dichiarato: “L’aumento dei suicidi e dei tentati suicidi, soprattutto tra i giovani, è la drammatica punta di un iceberg di disagio psicologico per il quale non si è fatto nulla di concreto dopo la pandemia, tranne belle parole e dichiarazioni di intenti. Non si risponde ai bisogni psicologici con slogan facili o con iniziative effimere. La scuola italiana nel 2023 non ha programmi strutturali per fare prevenzione e ascolto, per aiutare i ragazzi e le famiglie là dove portano i loro problemi. Noi non ci stancheremo di denunciare questa situazione, che fa della salute psicologica un privilegio per pochi”. 

Suicidi: in 6 mesi 3.700 richieste d’aiuto. In prevalenza giovani

Telefono Amico Italia, in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio ha diramato i dati relativi alle richieste di aiuto arrivate ai suoi centralini:  sarebbero oltre 3.700 le richieste in sei mesi, il 37% in più rispetto al primo semestre del 2022. 

Tuttavia è da segnalare che le richieste più numerose sono arrivate prevalentemente da giovani tra i 19 e i 35 anni (il 18% tra i 26 e i 35 e il 17% tra i 19 e i 25) e da adulti tra i 46 e i 55 anni (il 16%), ma negli ultimi anni è stato registrato un aumento di contatti anche da parte dei giovanissimi (under 19) che chiedono aiuto soprattutto via Whatsapp e mail. 

Le oltre 3.700 richieste d’aiuto relative al suicidio ricevute da Telefono Amico Italia nei primi sei mesi del 2023, sono arrivate in gran parte al servizio telefonico (il 73%), seguito da WhatsappAmico (20%) e dalla mail (7%).

 Il servizio telefonico è stato utilizzato prevalentemente da uomini (il 52,5%); le donne, invece, preferiscono usare il servizio Whatsapp Amico (il 58% delle chat è avviata da donne) e la Mail@mica (il 63,5% delle persone che scrivono è donna). Anche per quanto riguarda il parametro generazionale i tre servizi si discostano.