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TFA sostegno, situazione economica, disagi e costi insostenibili per frequentare in presenza

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I corsisti del VII ciclo TFA sostegno sono a richiedere, con il presente documento, lo svolgimento ONLINE delle lezioni accademiche, dei laboratori e del tirocinio indiretto del corso di TFA sostegno.

Le motivazioni che spingono verso tale richiesta originano principalmente da problematiche legate alla fascia d’età a cui il TFA è rivolto, dai costi insostenibili anche alla luce dall’odierna situazione economica dall’ incertezza per il quadro epidemico nel prossimo autunno/inverno:

– La maggior parte di noi corsisti è pendolare a causa della disuguaglianza di posti disponibili nelle regioni d’Italia e alla negata possibilità di effettuare le prove di accesso al corso di specializzazione in più Atenei. Per viaggiare e/o trasferirsi nelle sedi universitarie, ci troviamo spesso costretti a dover rinunciare a contratti di lavoro consistenti che garantirebbero una maggiore serenità economica nell’affrontare l’elevato costo del corso di specializzazione in un periodo delicato in cui le imminenti ricadute dell’instabilità di un contesto internazionale critico pesano, ed andranno a pesare ulteriormente nel prossimo autunno/inverno sul bilancio economico delle nostre famiglie (rincaro gas, bollette, carburante, aumento del 10% degli affitti nell’ultimo anno per gli studenti fuori sede in molte città universitarie etc.);

– I permessi studio previsti per il personale docente della scuola, indispensabili per la maggior parte di noi corsisti per seguire il corso di specializzazione non saranno erogati prima di Gennaio 2023, pertanto molte lavoratrici e lavoratori vedranno di fatto leso il proprio diritto allo studio (come stabilito dalla legge n. 300/1970). Tali permessi studio, qualora ottenuti, (non tutti riescono a beneficiarne), agevolano la frequenza delle lezioni, tuttavia non riescono a coprire tutte le ore di viaggio che i pendolari impiegano per arrivare negli Atenei, questo genera ricadute pesanti con l’organizzazione del proprio lavoro;

– Le gravose problematiche economiche e logistiche si sommano a quelle familiari, dovute alla prolungata assenza dalla famiglia (innumerevoli ore nei mezzi pubblici, o assenza da casa per più giorni consecutivi); il bacino di utenza del corso di specializzazione comprende per lo più persone adulte, molte donne con famiglia e figli minori, con familiari anziani e/o fragili a volte conviventi e corsisti con disabilità, nuclei famigliari monoparentali, questa ampia gamma di situazioni pone molti corsisti dinanzi ad un’ulteriore scelta, quella tra formazione e famiglia. Alcuni di noi si vedono costretti a rinunciare o congelare il percorso di studio, altri invece, per perseguire il diritto di costruire il proprio progetto formativo e di vita, decidono di frequentare il corso di specializzazione compiendo sacrifici fisici ed economici che hanno pesanti ricadute sui propri nuclei familiari, al di fuori di ogni principio di inclusione e di “rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale” (Art.3 dei Principi Fondamentali della Costituzione”);

– La modalità online rappresenterebbe per noi corsisti di tutte le età e per le nostre famiglie una scelta
inclusiva, che permetterebbe ad ognuno di noi di poter perseguire il proprio percorso formativo professionale e di vita con la serenità necessaria per affrontare un impegnativo percorso formativo, senza dover scegliere tra famiglia e studio o tra lavoro e studio, evitando di fatto sacrifici economici per alcuni di noi insostenibili e garantendo equità nel diritto allo studio. La non equità in tale diritto origina anche dall’autonomia che i diversi atenei hanno nell’organizzazione
didattica di tali corsi; in alcuni atenei la distribuzione delle lezioni consentono una gestione ottimale della
propria vita erogando le lezioni in un giorno settimanale, altre in due giorni settimanali, altri erogano le
stesse attività in tre giorni continuativi nel weekend con pesante impatto economico e nella vita familiare
ed altri invece distribuiscono le attività formative nell’arco dei pomeriggi di tutta la settimana, rendendo a
livello personale ed economico insostenibile di fatto la presenza;

– La percentuale delle assenze portata al 25% ed ampliata al tirocinio ed ai laboratori, come indicato nella
nota del Ministero n. 17285 del 14/07/2022 non è sufficiente a tutelarci dalle eventuali assenze sia dovute
al Covid-19 e alla sua gestione in ambito familiare con anziani, minori e fragili, sia legate ad altre eventuali
problematiche come, ritardi dei mezzi di trasporto, malattie, problemi personali e familiari gestibili con
tante difficoltà con la distanza da casa;

– Il significativo aumento dei casi di Covid-19 nei mesi di giugno e luglio, mesi estivi caratterizzati nelle
scorse estati da un generale calo di circolazione del virus, e non lascia presagire un autunno scevro dalla
possibilità di ulteriori peggioramenti della situazione pandemica, questo altresì ci preoccupa dato che in
alcuni atenei il numero di corsisti frequentanti il TFA è molto elevato, (300, 600 persone), numeri non
compatibili con la notevole incertezza per il prossimo autunno. La presenza in aula non rappresenta per noi
una scelta lungimirante e di buon senso per la tutela della nostra salute e delle nostre famiglia. Segnaliamo
a tal proposito che in alcuni Atenei nella corrente estate era previsto il Summer TFA (corso di
specializzazione intensivo con inizio nel mese di luglio): nella maggior parte dei casi gli Atenei che lo
avevano attivato hanno adottato scelte precauzionali ed hanno interrotto e/o non iniziato il percorso
rimandandolo a settembre a causa del crescente numero dei contagi di giugno/luglio.

In conclusione:

– Per la fascia d’età e diversità dei contesti familiari dei corsisti a cui il TFA si rivolge non si può prescindere
dal tener conto delle problematiche, familiari, di lavoro, di salute ed economiche che dovrebbero essere
tutelate, garantendo a tutti i corsisti il diritto allo studio secondo il principio di inclusione e di “rimozione
gli ostacoli di ordine economico e sociale”, Il tutto in un quadro pandemico ancora incerto;

– Le attività che propone il TFA Sostegno, sono realizzabili anche a distanza. La fattibilità è comprovata,
essendosi specializzati migliaia di corsisti in questi due anni con una media dei voti totalmente
sovrapponibili a quella degli altri anni; l’utenza del TFA è costituita da persone adulte che lavorano e non
necessitano di “bisogno di socializzare” a differenza degli studenti, ma che hanno come priorità conciliare il
proprio diritto allo studio con il proprio lavoro e la propria famiglia.

Con la presente ci affidiamo quindi alle Istituzioni, in particolare al MUR, nella persona della Ministra
dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, con l’auspicio che possa fare da traino alle nostre
richieste.

A supporto della nostra causa sono state avviate due petizioni, che ancora stanno raccogliendo firmatari
in tutta Italia:
1- Petizione · Richiesta Tfa VII ciclo in modalità online · Change.org
2- Petizione · TFA Sostegno VII ciclo – richiesta di frequenza online: motivi e riflessioni · Change.org

I corsisti del VII ciclo TFA sostegno