Home Precari Tfa sostegno, stop alla gestione affidata all’Università. Lo chiede la Uil Scuola

Tfa sostegno, stop alla gestione affidata all’Università. Lo chiede la Uil Scuola

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Nelle giornate del 15 e 16 aprile si sono svolte le prove preliminari per l’accesso al Tfa sostegno 2019. I numeri di partecipazione ai test sono molto elevati: in Molise, ad esempio, sono arrivate oltre 5mila domande di partecipazione, un dato esorbitante se si pensa che i posti a disposizione sono circa 370. Altissimo il numero di domande pervenute per la secondaria di I e di II grado, dove a fronte dei 200 posti complessivi disponibili, i candidati saranno più di 4.000 (1.332 per il I grado, 2701 per il II grado). Sempre alto, ma più contenuto il numero dei candidati per la scuola dell’infanzia (446 su 100 posti) e per quella primaria (573 su 100 posti).

Anche altri atenei hanno registrato il boom, come abbiamo scritto in precedenza. Tuttavia, non sono mancati i problemi: All’Università della Calabria, la prova preselettiva è stata annullata per errori nella disposizione delle domande, realizzate dal Cineca, per gli aspiranti corsisti. Infatti mancavano nei plichi consegnati ai candidati alcune domande, probabilmente frutto di errori nella fotocopiatura dei test. Più di 5-6 candidati hanno segnalato questa anomalia e dopo pochi minuti la commissione ha deciso per l’annullamento e il rinvio dei test a data da destinarsi. Problemi anche a Bari per il test della primaria.

Corso sostegno: stop alle gestioni delle Università

Sulla vicenda interviene a gamba tesa la Uil Scuola, che riporta altre segnalazioni, riferendo che anche dalla Campania, si sono registrate criticità nella gestione delle prime prove per il conseguimento della specializzazione sul sostegno nella scuola primaria e media di primo grado”.

Le segnalazioni dei casi di disservizio crescono: una docente in servizio in provincia di Mantova, solo per fare un esempio, dopo aver affrontato un viaggio di dieci ore si è presentata per sostenere la prova all’università della Calabria ma, in corso d’opera, la prova è stata annullata perché i moduli con le domande di alcuni candidati erano incompleti. In questo caso le prove sono state annullate dopo 40 minuti dal loro inizio, quando la commissione si è resa conto di non avere altre stampe utilizzabili. Questo al primo grado.

Per non parlare della gestione del test preselettivo, a Napoli, alla Mostra d’Oltremare: oltre 2.000 candidati ammassati dalle otto di mattina fuori dalla Mostra, alle 9.30 sono riusciti a sistemarsi sui banchi e solo alle 11.00 hanno potuto svolgere la prova, insiste il sindacato.

“E siamo solo all’inizio – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Va bene i concorsi ma perché devono essere sempre le università a gestirli?
La scuola, comunità educante, ha al proprio interno, non solo le risorse professionali, strumentali e logistiche, ma anche le energie e risorse per rispondere alle domande sempre più pressanti di formazione specifica non accademica”.

Per Turi, quindi, bisogna mettere fine a questo commercio. Alla fine ci guadagnano solo le università e ci rimettono sempre i precari. Bisogna riportare il tutto all’interno della scuola”.

“Si tratta di un groviglio di burocrazia, incapacità e un sistema surrettizio  di finanziamento che grava sui disoccupati e sulle loro famiglie, visto che prima ancora della tassa di frequenza, peraltro – ribadisce Turi – salata e variabile da Università ad Università – i candidati hanno sborsato mediamente circa 200 euro per sostenere le prove preselettive che si dimostrano inefficaci”.

“E’ l’ennesima prova che sul reclutamento e sulla mistica dei concorsi, come unico metodo certo di selezione, sia necessario un ripensamento o almeno il dubbio che il sistema abbia bisogno di qualche modifica sostanziale e funzionale. Anche i fatti della Regione Umbria e i ricorsi che si stanno affacciando,  riferiti al recente concorso per dirigenti scolastici sono un esempio che dovrebbe fare riflettere”, conclude il segretario Uil Scuola.

Tfa sostegno 2019, così sarà il corso

Il corso di formazione per il sostegno è un corso volto alla preparazione di docenti con competenze specialistiche in attività educativo-didattiche che promuovono il processo di integrazione degli alunni con disabilità.

Ha durata annuale e, una volta concluso, rilascia il diploma di specializzazione per le attività di sostegno.

E’ un corso della durata minima di almeno 8 mesi che prevede l’acquisizione di 60 CFU suddivisi in:

  • 36 cfu – insegnamenti disciplinari (M-PED/03, M-PED/01, M-PSI/04, IUS/09, MED/39)
  • 9 cfu – laboratori
  • 6 cfu – tirocinio diretto
  • 3 cfu – tirocinio indiretto
  • 3 cfu – tirocinio indiretto con le TIC
  • 3 cfu – prova finale

Corrispondenti al seguente impegno orario:

  • 288 ore di lezione degli insegnamenti disciplinari
  • 180 ore di laboratorio
  • 225 ore di tirocinio indiretto e diretto
  • 75 ore di tirocinio indiretto con le TIC

 

Normativa di riferimento

Tfa sostegno 2019, la prova scritta

La prova scritta, suddivisa per ordine e grado di scuola, ha per oggetto una o più tematiche tra quelle previste per il test preliminare di cui all’allegato C, art. 2 del DM 30 settembre 2011

La prova scritta sarà volta a verificare, unitamente alla capacità di argomentazione e al corretto uso della lingua, il possesso, da parte del candidato, di:

  • Competenze socio-psico-pedagogiche diversificate secondo i quattro gradi di scuola;
  • Competenze su intelligenza emotiva, riferite ai seguenti aspetti: riconoscimento e comprensione di emozioni, stati d’animo e sentimenti nell’alunno; aiuto all’alunno per un’espressione e regolazione adeguata dei principali stati affettivi; capacità di autoanalisi delle proprie dimensioni emotive nella relazione educativa e didattica;
  • Competenze su creatività e su pensiero divergente, riferite cioè al saper generare strategie innovative ed originali tanto in ambito verbale linguistico e logico matematico quanto attraverso i linguaggi visivo, motorio e non verbale;
  • Competenze organizzative in riferimento all’organizzazione e agli aspetti giuridici concernenti l’autonomia scolastica: il Piano dell’Offerta Formativa, l’autonomia didattica, l’autonomia organizzativa, l’autonomia di ricerca e di sperimentazione e sviluppo, le reti di scuole;  le modalità di autoanalisi e le proposte di auto miglioramento di Istituto; la documentazione; gli Organi Collegiali: compiti e ruolo del Consiglio di Istituto, del Collegio Docenti e del Consiglio di Classe o Team Docenti, del Consiglio di Interclasse e intersezione; forme di collaborazione inter istituzionale, di attivazione delle risorse del territorio, di informazione e coinvolgimento delle famiglie. Compito e ruolo delle famiglie.

 

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