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“Trasformiamo il futuro”, il programma degli studenti in vista del summit delle Nazioni Unite (23-24 settembre)

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Si svolgerà il 23 e il 24 settembre il summit del futuro organizzato dalle Nazioni Unite con i capi di Stato di tutto il mondo. A partecipare migliaia di studenti da tutto il mondo, comprese le scuole di pace che stanno preparando, in vista dell’appuntamento, il programma “Trasformiamo il futuro”.

Un programma già definito, che vedrà il via a febbraio con l’avvio del lavoro, presentare il progetto motivando gli studenti, porre le domande e raccogliere le risposte scritte.

L’obiettivo di marzo è scrivere i due documenti: la Dichiarazione dei giovani del futuro e il Patto per il futuro.

Ad aprile poi questi ultimi due documenti verranno portati al Papa (l’incontro sarà il 19 aprile), all’Onu e a tutte le autorità politiche nazionali e internazionali.

Il percorso di educazione civica “Trasformiamo il futuro” si propone di impegnare le giovani generazioni in un percorso di “alfabetizzazione del futuro” teso a: 

• dare loro la parola, 

• liberare le loro energie positive e intelligenze, sviluppare la loro consapevolezza e immaginazione, 

• accrescere la loro capacità di lavorare con il futuro senza paura, 

• affrontare con creatività le sfide aperte e 

• contribuire alla costruzione di un futuro più umano per tutti e tutte. 

Il Programma è un contributo concreto al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e, in particolare, dell’Obiettivo 4 “Istruzione di qualità” e dell’Obiettivo 16 “Costruire società pacifiche”.   

Il percorso di educazione civica “Trasformiamo il futuro” (sperimentato dal 2020 al 2022) è anche un originale strumento didattico per: 

• aprire e connettere la propria scuola ad un mondo in continuo rapido cambiamento;

• offrire agli alunni/studenti la possibilità di sentirsi artefici e responsabili della costruzione della propria vita e di un mondo migliore;

• partecipare attivamente, dal basso, alla costruzione di un nuovo “Patto per il futuro” delle Nazioni Unite. 

Ogni scuola un cantiere del futuro 

Con il percorso di educazione civica “Trasformiamo il futuro” la Rete nazionale delle scuole di pace vuole inaugurare in ogni scuola un cantiere del futuro. Ecco cosa viene proposto:

Organizzare un percorso didattico di educazione al futuro, con una o più classi, che includa tre elementi: 

1. la realizzazione di un “Laboratorio di futuro” in 4 fasi: (1) la riflessione, (2) la ricerca, lo studio e l’approfondimento, (3) la creatività e l’immaginazione, (4) l’impegno per il cambiamento; 

2. la partecipazione degli alunni/studenti alla scrittura collettiva di una “Dichiarazione dei giovani per il futuro” e delle proposte da presentare all’Onu per il “Patto per il futuro”; 

3. la partecipazione degli alunni/studenti all’evento nazionale di presentazione della “Dichiarazione dei giovani per il futuro” che si svolgerà durante la settimana civica (19-21 aprile 2024).  NB: Ulteriori iniziative verranno definite assieme per seguire e valutare il “Summit del Futuro” del 22-23 settembre 2024. 

Il percorso didattico “Trasformiamo il futuro” include la partecipazione a tre momenti collettivi: 

• la Giornata Internazionale dei Diritti Umani del 10 dicembre 2023 promossa dall’Onu in occasione del 75° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; 

• la III Giornata nazionale della Cura della vita delle persone e del pianeta in programma giovedì 29 febbraio 2024; 

• la IV Settimana Civica “Noi come Cittadini. Noi come Popolo” in programma dal 19 al 25 aprile 2024.  

Il laboratorio di futuro 

Il “Laboratorio di futuro” si realizza in 4 fasi: 

Prima fase – La riflessione sull’idea di futuro 

Gli alunni/studenti vengono chiamati a rispondere personalmente a 3 domande: Cos’è il futuro? Come vedo il futuro? Come mi vedo nel 2030?  Dopo aver raccolto le risposte personali ad ogni domanda si apre una riflessione collettiva che viene riassunta in una mappa concettuale. 

Seconda fase – la ricerca, lo studio e l’approfondimento 

Gli alunni/studenti sono invitati (1) a scegliere un problema globale (o alcuni problemi) da studiare e approfondire personalmente, a piccoli gruppi o 4 collettivamente in classe e poi (2) a ricercare le soluzioni con creatività e immaginazione (le cose che si dovrebbero o si possono fare per affrontare, mitigare, risolvere il problema).  Problemi globali: il cambiamento e le continue catastrofi climatiche, le guerre, la crisi economica mondiale, le disuguaglianze economiche e sociali, la crisi della democrazia, le migrazioni, le pandemie sanitarie, la rivoluzione digitale e l’intelligenza artificiale, la disoccupazione, la moltiplicazione degli atti di violenza…  

Terza fase – La scrittura collettiva 

Gli alunni/studenti sono chiamati a discutere, raccogliere e scrivere personalmente e collettivamente: 

1. le possibili soluzioni al problema studiato, 

2. la “Dichiarazione dei giovani per il futuro” e 

3. le proposte da includere nel “Patto per il futuro”.  In questa fase gli alunni/studenti vengono chiamati a 

• individuare “le cose che non mi piacciono e vorrei cambiare”;

• proporre i cambiamenti necessari per costruire un futuro migliore (per me, per noi, per la famiglia umana). 

Quarta fase – L’impegno per il cambiamento 

Gli alunni/studenti vengono chiamati a presentare i risultati del proprio lavoro partecipando all’evento nazionale di presentazione della “Dichiarazione dei giovani per il futuro” che si svolgerà durante la Settimana civica (19-25 aprile 2024).  Il percorso didattico si concluderà con l’autovalutazione degli studenti e degli insegnanti e la pubblicazione del prodotto finale del Laboratorio.  Un Programma di formazione per i docenti  I docenti che aderiscono al percorso didattico “Trasformiamo il futuro” sono invitati a partecipare al “Programma di accompagnamento-formazione-ricerca-azione” diretto a valorizzare l’azione educativa e trasformativa degli insegnanti e dei dirigenti scolastici come “intellettuali sociali” della comunità e della città-mondo, professionisti della cura educativa e della crescita dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, degli studenti e delle studentesse. Il percorso avrà inizio non appena raccolte le adesioni delle scuole.