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Ultimi dati di “Okkio alla salute”: in Emilia-Romagna il numero dei bambini obesi o in sovrappeso è al di sotto della media nazionale, ma c’è ancora molto da fare

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Alla fine l’educazione alimentare nelle scuole paga! Con tempi medio-lunghi, d’accordo, ma i risultati si vedono, sono convincenti e lasciano ben sperare in ulteriori miglioramenti futuri.

Come riporta, infatti, la redazione bolognese del quotidiano La Repubblica, i dati raccolti da “Okkio alla salute” – un progetto dell’Istituto Superiore di Sanità – rivelano che in Emilia-Romagna il numero dei bambini obesi è in calo.

Sul sito della Regione si legge, infatti, che la percentuale di bambini sovrappeso o obesi frequentanti la scuola primaria si colloca al di sotto della media nazionale (25,7% contro il 28,8% in Italia) e risulta in calo rispetto all’ultima rilevazione, passando dal 26,4% nel 2019 al 25,7% del 2023, confermando un trend in diminuzione già dal 2008, quando il valore si attestava al 29,1%.

Che ruolo ha la scuola in questo minimo, ma significativo miglioramento? Secondo il giudizio dei dirigenti scolastici intervistati, il 93% delle mense è adeguato ai bisogni dei bambini e delle bambine. Le scuole che distribuiscono frutta o latte o yogurt nel corso della giornata sono più che raddoppiate dal 2008, arrivando al 47% nel 2023 (contro il 21%), mentre i distributori automatici di alimenti sono presenti nel 52,3% delle scuole, la metà dei quali mette a disposizione merende sane. Complessivamente, nel 62% delle classi analizzate si svolgono normalmente almeno 2 ore di educazione fisica a settimana, mentre le scuole che offrono la possibilità di effettuare attività motoria all’interno dell’edificio ma fuori dall’orario scolastico sono il 62%. Inoltre, l’educazione alimentare è prevista nell’attività curriculare dell’85,6% delle scuole campionate (era l’82% nel 2019).

Certo, ci sono ancora delle criticità: in un normale giorno di scuola, quasi il 60% dei bambini e delle bambine dell’Emilia-Romagna guarda la tv, gioca a un videogioco o usa lo smartphone fino a 2 ore al giorno, mentre il 34,6% resta incollato davanti a uno schermone addirittura da 3 a 4 ore. E nel fine settimana la percentuale aumenta notevolmente. Rispetto ai valori della prima edizione di “Okkio alla salute”, nel 2008, la percentuale di bambini e bambine che trascorrono più di 2 ore al giorno davanti a un monitor durante un normale giorno di scuola è aumentata dal 38% di 15 anni fa al 40,2% nel 2023.

Si sottolinea, infine, che il lavoro educativo delle scuole nulla può se anche la famiglia non fa la sua parte. La ricerca di “Okkio alla salute” si è concentrata anche sulla percezione che le madri hanno della situazione nutrizionale e l’attività fisica dei propri figli: in Emilia-Romagna, il 57,1% delle mamme di bambini e bambine in sovrappeso, e il 13,6% di quelle con figli sotto i 10 anni che presentano obesità, ritiene che il proprio figlio sia normopeso o sottopeso. Solo il 21,8% delle madri di figli sovrappeso, e il 43,8% di quelle con figli obesi, considera eccessiva la quantità di cibo consumata. Inoltre, il 57% delle madri di bambini che non svolgono almeno un’ora di attività fisica al giorno ritiene che il livello di movimento sia sufficiente, e l’11% addirittura molto.