Gli insegnanti che perderanno ore a causa dell’entrata a regime della riforma Moratti, non rimarranno a disposizione, se non dopo che saranno effettuate una serie di operazioni.
In primo luogo, se in organico d’istituto risulteranno delle ore residue, esse saranno assegnate d’ufficio al docente interessato fino alla concorrenza delle 18 ore frontali.
Dopo di che, le eventuali altre disponibilità andranno nel quadro generale delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie. E se rimarranno ancora libere, dopo le operazioni di mobilità annuale, saranno inserite nelle disponibilità per le supplenze annuali e temporanee fino al termine delle attività didattiche. Sempre, però, che sia possibile assemblarle per costituire cattedre o spezzoni di più di 6 ore.
Dopo quest’ultima operazione, le eventuali ulteriori disponibilità saranno assegnate ai docenti di ruolo che chiederanno il completamento anche su altre classi di concorso. A patto che siano in grado di vantare il possesso dei titoli necessari per insegnare le relative materie.
Infine, se le ore rimarranno ancora libere, saranno assegnate ai docenti di ruolo disponibili ad accettare ore aggiuntive, fino a un massimo di 24 ore settimanali. E, come ultima possibilità, ai docenti precari inseriti nelle graduatorie d’istituto con incarichi di supplenza.
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