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Vaccino obbligatorio a tutti i docenti e over 40, Ronzulli (Fi) ci crede. Pittoni chiede più prof e aule

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Mentre i presidi hanno dubbi sulla gestione del Green pass, diventa incessante la battaglio pro-vaccinazione della senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo al Senato e responsabile del movimento azzurro per i rapporti con gli alleati: dopo avere presentato un disegno di legge per l’obbligo tra il personale docente, la forzista ha chiesto che il vaccino si somministri in modo coatto a tutti gli over 40.

Ronzulli (Fi): troppi no-vax, sì all’obbligo

Secondo Ronzulli, “i 4 milioni di over 50 non vaccinati, di cui 2 milioni senza neanche la prima dose, e le oltre 186 mila unità di personale scolastico docente e non ancora non immunizzate impongono un’immediata riflessione sulla necessità di introdurre l’obbligo vaccinale per chi ha più di 40 anni e per tutti i lavoratori della scuola. Il diffondersi della variante Delta, infatti, rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti finora per contenere il virus se non si riuscirà a immunizzare a breve almeno il 95% della popolazione”.

Il discorso vale anche per le scuole, dice ancora Ronzulli, per la quale “è necessario scongiurare il rischio di nuovi focolai che avrebbero come diretta conseguenza il ritorno della disastrosa didattica a distanza”: vaccino obbligatorio, dunque, per “tutto il personale scolastico, che ha la responsabilità dei nostri figli quando sono in classe, sia obbligatoriamente vaccinato entro l’avvio delle lezioni”.

Pittoni (Lega): meno alunni per classe, più docenti

Si preoccupa invece del mancato distanziamento e dei pochi docenti a disposizione il senatore Mario Pittoni, responsabile del dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura.

“La necessità di rispettare un adeguato distanziamento anti contagio per tornare a lezioni in presenza – dice il leghista – suggerisce classi meno numerose, quindi più aule e soprattutto più docenti”.

Secondo Pittoni, “l’asse M5s-Pd punta invece a concorsi palesemente fuori tempo massimo, per selezionare personale già pluriselezionato che si poteva tranquillamente assumere in tempo utile sulla base di meccanismi normalmente utilizzati nel resto d’Europa. A settembre molti studenti non troveranno gli insegnanti titolari promessi…”.

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