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Valditara annuncia misure per la semplificazione, ma intanto dirigenti e docenti sono alle prese con adempimenti poco sensati

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Nella Pubblica Amministrazione si parla di semplificazione da tempo immemorabile, ma di risultati se ne vedono davvero pochi. Una qualunque “pratica” che in altri Paesi europei si sbriga in poco tempo e con poca spesa, in Italia richiede invece tempo ed energie a non finire.

E’ di queste ore il racconto che ci è stato inviato da un dirigente scolastico che preferisce rimanere nell’anonimato (“Non sia mai – fa sapere – che l’Amministrazione recuperi efficienza quando si tratta di bacchettare chi racconta le storture della nostra burocrazia!”)
Ed ecco il suo racconto, preciso ed oggettivo come se fosse la descrizione di un esperimento fatto in laboratorio.

Devo validare 180 diplomi degli studenti che hanno conseguito il titolo nell’anno scolastico scorso.
Vediamo cosa devo fare.
Devo firmare a penna 180 diplomi. Direi che ci sta.
Devo firmare un documento aggregato al diploma nel quale in quattro pagine sono previste cinque mie firme. Sono altre 900 firme autografe.
Poi, a sistema, occorre firmare digitalmente i certificati europass, uno in italiano e uno in inglese e il curriculum dello studente.
Una volta entrato nella piattaforma si innesta la seguente procedura:
prendere la mira e fare clic sulla voce di menu “documenti da firmare”.
prendere la mira e fare clic sul pulsante “firma documento”.
Ma poi bisogna ancora prendere la mira e fare la spunta:
– sulla voce “Il dirigente scolastico”
– sulla voce “presa visione”
– sul pulsante “firma con SPID”

E non è finita, perché è ancora necessario prendere la mira e fare clic sul proprio operatore SPID, prendere la mira e fare clic sul pulsante “Entra con spid” nella scheda dove ci sono nome utente e password che ho salvato nel browser (cosa non saggia, ma necessaria).
Poi devo ancora fare clic su “preferisco generare un PIN temporaneo con l’App xxx”.
Senza dimenticare di prendere la mira e fare clic nell’area inserimento testo.
E la procedura non è ancora conclusa, perché ovviamente devo inserire il codice temporaneo letto sul telefono e copiarlo per futuri usi, oppure incollare quello precedentemente copiato fino all’esaurimento del tempo di vita del codice.
Contemporaneamente occorre tenere acceso lo schermo del telefono per monitorare il ciclo di vita del codice temporaneo ed eventualmente rigenerarlo.
E poi prendere la mira per l’ennesima volta e fare clic su “prosegui”.
Questo divertentissimo “ciclo” lo devo ripetere esattamente 180 x 3 volte.

Fine del racconto.
Ma molti altri racconti potrebbero essere scritti e pubblicati, riguardanti sicuramente anche gli stessi docenti.
Per fortuna che il Ministero sta perseguendo la semplificazione, in caso contrario non osiamo immaginare quali procedure infernali bisognerebbe seguire.