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Valditara: “La scuola genera sviluppo, gli investimenti in istruzione devono essere sottratti dal patto di stabilità”

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Oggi, 3 settembre, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Il capo del dicastero di Viale Trastevere ha toccato alcuni temi di grande interesse per la scuola durante il suo intervento, come riporta RaiNews.

“Scuola fondamento dello sviluppo sociale ed economico”

“Tutte le ricerche, inclusi i report Ue, mostrano che la scuola è fondamento dello sviluppo sociale ed economico. Gli investimenti in istruzione, come in innovazione e infrastrutture, siano sottratti dal patto di stabilità. Se l’istruzione genera sviluppo non possiamo immaginare che gli investimenti siano soggetti al patto di stabilità”, ha auspicato il ministro.

Poi il capo del dicastero bianco ha parlato di un’importante riforma: “Intendo portare in Cdm tra due settimane il disegno di legge sulla riforma dell’istruzione tecnico-professionale in via sperimentale”. Il ministro dell’Istruzione parla di una riforma che ha un doppio obiettivo: “offrire opportunità ai nostri giovani, che oggi mancano, e offrire al mondo della produzione delle competenze adeguate”, perché – ha spiegato Valditara – “uno dei problemi della competitività del sistema produttivo è quella di avere dei tecnici qualificati”.

“Lo sbocco naturale saranno gli Its”

Già nell’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera sempre oggi Valditara ha parlato dell’imminente riforma degli istituti tecnici e professionali. “Partiremo con una sperimentazione che potrà coinvolgere fino al 30% degli istituti e consiste in un percorso di quattro anni al quale si legano i due anni di Its, istituti tecnici superiori”, ha detto il ministro.

Valditara ha concluso: “È una sperimentazione, il numero di professori in organico sarà lo stesso di oggi. Le scuole potranno anche coinvolgere esperti esterni con specializzazioni particolari per le quali manchino competenze interne. E potranno decidere di aumentare le ore di Pcto, i percorsi di scuola-lavoro, e di apprendistato formativo. Lo sbocco naturale per gli studenti, ma non l’unico, è quello dell’Its, con due anni di specializzazione post diploma. Raccoglieremo anche le disponibilità di imprese ed enti per sponsorizzare e supportare la filiera tecnica”.