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Velasco: “Non è vero che i giovani hanno poca voglia di fare. I genitori intervengono troppo e usano i figli come specchio narcisistico”

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April 05, 2025

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In un’intervista a “La Repubblica”, il selezionatore della nazionale femminile di volley Julio Velasco, vincitore dell’oro alle Olimpiadi 2024, ha parlato tanto dei giovani di oggi e del loro rapporto con i genitori:

“Trovo ingeneroso dire che i giovani hanno poca voglia di fare: il problema è che fanno troppe cose, il corso di inglese, l’allenamento sportivo, lo studio, e hanno poco tempo davvero libero, per la noia e l’ozio creativo. Ma soprattutto penso che ad essere cambiati siano i genitori. Perchè? Forse per il senso di colpa di non poter stare tanto a casa. Oggi i genitori hanno paura della frustrazione dei figli, pensano che la frustrazione o i traumi danneggino la loro anima per sempre”.

I genitori intervengono troppo. Parlano con l’allenatore, parlano con l’insegnante. Per aiutarli, ovviamente, ma non capiscono che ciò che ti rende forte è un buon sistema immunitario. Per costruirlo, però, devi anche ammalarti e superare il virus. E lo devi superare tu, da solo. C’è un paradigma sottinteso: se non intervieni non ti prendi abbastanza cura. Ma non è così: mia madre quando ci diceva che dovevamo arrangiarci lo usava come metodo. Perché quando la mano del genitore ti molla come fai? A volte i genitori usano i figli come specchio narcisistico. Per avere conferme su di loro. I figli ti devono piacere perché sono tuoi, non perché sono i migliori. Non c’è un ranking: tuo figlio non vale solo se arriva in alto, altrimenti è un fallito. Quando un genitore dice “mio figlio è bravo ma non lo capiscono”, sta tranquillizzando se stesso. “Non è colpa sua” vuol dire “non è colpa mia”.

“Si riflette poco su che tipo di genitori siamo. Più che parlare del disagio dei figli, parlerei del disagio dei genitori. I giovani nella maggior parte dei casi sanno risolvere le cose, hanno meno paura di cambiare perché non hanno molto da perdere, c’è chi attraversa momenti difficili, ma spesso questi momenti fanno parte dei problemi comuni a tanti ragazzi”.