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Viaggi d’istruzione troppo cari, alunni rinunciano. Una ds di Napoli: “Il Ministero ci aiuti”. Un docente: “La gita va difesa”

Finalmente, dopo gli anni di pandemia, è possibile nuovamente organizzare le gite scolastiche, anche se molti docenti sono spaventati e non vogliono coprire il ruolo di accompagnatori per via dell’irrequietezza sempre più comune nei ragazzini. Il problema, però, è che non sono così tanti coloro che possono permettersi le gite scolastiche, sempre più care. Molti, in effetti, come ha analizzato La Repubblica sono costretti a rinunciarvi.

“Non si garantisce il diritto allo studio”

“Tantissimi studenti quest’anno non partiranno”, denuncia Paolo Notarnicola della Rete degli Studenti Medi, “la situazione è peggiorata con l’inflazione che già pesa sulle famiglie, senza sostegni non si garantisce il diritto allo studio”.

“Le classi ormai partono con appena metà o poco più dei ragazzi”, osserva Cristina Costarelli, voce dell’Anp del Lazio, “il problema c’è ed è esteso, i costi sono saliti di un buon 20% e sugli aerei chiediamo preventivi che poi salgono e diventano inaffrontabili”. Nicoletta Puggioni, preside dell’Istituto Devilla a Sassari, ha detto: “Volevamo fare un viaggio a Vienna ed è saltato, l’estero per noi sta diventando una meta impossibile. La settimana di stage in Inghilterra è arrivata a costare 1.100 euro, in Irlanda anche di più. La situazione è complessa, per noi ancora più grave per i costi dei voli. Ci sono quinte che hanno rinunciato, non è bello”.

Gite come unica opportunità per visitare il mondo

Giuseppina Marzocchella, che dirige il liceo Elsa Morante di Scampia, ha sottolineato il fatto che queste sono le uniche occasioni, per molti alunni che vivono in zone difficili, di uscire dalla loro “bolla”: “Il ministero dovrebbe tutelare di più scuole in zone come la nostra dove per molti ragazzi i viaggi all’estero o anche solo uscire da Napoli sono l’unica opportunità che hanno per andare in Europa o visitare l’Italia. Quest’anno è saltato anche l’Erasmus, la situazione è sospesa, non riusciamo a coprire i costi. Per ora ci stiamo orientando per destinazioni vicine”. 

Molti sono i docenti che parlano dell’importanza di organizzare momenti del genere per la crescita degli alunni. Luigi Sofia, docente di Italiano alle medie di Santa Croce sull’Arno, è uno che ci prova: “Per quanti sforzi fai, qualcuno rimane a casa. Ma la gita va difesa, per capirlo basta solo la ragazzina cinese che in viaggio per Firenze ti dice: prof, non ero mai stata in treno”.

Redazione

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