Home I lettori ci scrivono Violenza a scuola? L’unica soluzione è la bocciatura per cattiva condotta

Violenza a scuola? L’unica soluzione è la bocciatura per cattiva condotta

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Dopo l’ennesima violenza a scuola, non sto nemmeno a dire quale perchè nel giro di pochi giorni ne sono successe una dietro l’altra, viene da chiedersi: ma perchè hanno tolto la bocciatura per cattiva condotta? I genitori demandano alla scuola l’insegnamento di una corretta educazione, visto che non vogliono più pensarci loro (e ahimè si tratta della mia generazione, io cresco i miei figli con la giusta combinazione di severità e affetto che mi è stata insegnata dai miei genitori, perchè i miei coetanei non lo sanno fare?) e poi però il ministero, sull’onda di rivoluzionarie linee psicopedagogiche, ci toglie ogni strumento per farlo.

Con gli evidenti risultati di oggi, ragazzini a briglia sciolta che ruminano gomme durante la lezione, ridono quando qualcuno si fa male, non ascoltano assolutamente nulla di quanto viene spiegato, per poi scoppiare in lacrime di fronte all’insufficienza, escono nei corridoi come bufali impazziti travolgendo le persone, ecc. L’unica soluzione per ri-correggere queste devianze è accettare che la comprensione di ciò che è bene e ciò che male si deve insegnare da piccoli, con gratificazioni quando si fa bene e punizioni quando si fa male, e ad esempio i voti, purtroppo tolti alle elementari, facevano parte di questo sistema per quel che concerne l’applicazione nello studio, mentre per la condotta una volta se non ci si sapeva comportare adeguatamente in un contesto sociale come appunto quello scolastico, si veniva prima avvisati con le note, che erano prese molto sul serio sia da studenti che da genitori, poi con la sospensione e infine con la bocciatura: non importava il rendimento scolastico, se non sapevi comportarti in mezzo agli altri dovevi fermarti, capire che stavi sbagliando e riprovarci l’anno successivo.

Il “voto” di comportamento oggi fa ridere: le griglie sono talmente rigide che le valutazioni vanno da “buono” per chi si comporta quotidianamente male, scorrettamente, da cafone, a “distinto” per chi si comporta normalmente con qualche scivolata di tanto in tanto, a “ottimo” per chi è semplicemente educato sempre. Dubito che i genitori di fronte a un “buono” si preoccupino del comportamento del loro figliolo. La valutazione “discreto” è stata eliminata, vai a sapere perchè, e quindi sotto il “buono” c’è “sufficiente”, per poterla assegnare il ragazzo deve aver vandalizzato qualcosa nella scuola o aver accumulato una quarantina di note disciplinari, mentre per avere “insufficiente” deve aver massacrato di botte qualcuno. Tutto ciò è ridicolo e non aiuta il dialogo tra docenti e genitori, nè fa da spauracchio all’allievo per migliorare il proprio modo di porsi. Altro strumento poco usato: la denuncia da parte dei docenti. Visto che i genitori non si fanno scrupoli a denunciare ogni 3×2 le scuole su ogni cosa, perchè i docenti di rimando quando vengono insultati (insulto a pubblico ufficiale), danneggiati fisicamente (aggressione) non denunciano le famiglie? Credo che farebbe abbassare parecchie creste. Poi affianchiamoci tutto il resto, giornate di ed. civica, sportelli psicologici, incontri con vigili urbani, polizia postale, esperti di mafia, di ambiente, ecc ecc, ma ridateci gli STRUMENTI VERI per arginare questa maleducazione crescente, questo non percepire l’altro come qualcuno che va rispettato. Cordiali saluti

Sara Alonzi