Voto in condotta e autorevolezza dei docenti, Valditara risponde al question time – RIVEDI LA DIRETTA

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Oggi, 28 giugno, alle ore 15, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, risponde a interrogazioni immediate alla Camera sulla mancata assegnazione di risorse finanziarie alle scuole paritarie in relazione all’orientamento per l’anno scolastico 2023-2024 (Lupi – NM(N-C-U-I)-M); e sulle iniziative relative al voto di condotta, anche al fine di tutelare l’autorevolezza del corpo docente e di ricomporre il patto educativo scuola-famiglia (Sasso – Lega).

Lupi (NM(N-C-U-I)-M)

il Ministero dell’istruzione e del merito ha avviato l’attuazione delle «Linee guida per l’orientamento» relative alla riforma 1.4 della missione 4, componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza;

il decreto ministeriale n. 328, firmato il 22 dicembre 2022, individua i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie destinate alle istituzioni scolastiche statali del II ciclo per la valorizzazione del personale docente che svolgerà la funzione di tutor e di orientatore;

in data 5 aprile 2023, il decreto ministeriale n. 63 ha definito i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie ai fini della valorizzazione dei docenti chiamati a svolgere la funzione di tutor e di orientatore;

il 5 aprile 2023, inoltre, il Ministero dell’istruzione e del merito, in particolare il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e il Dipartimento per le risorse umane finanziarie e strumentali, hanno diramato la nota protocollo n. 958 avente ad oggetto le prime indicazioni per l’avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle linee guida sull’orientamento per l’anno scolastico 2023-2024;

all’interno della nota viene, altresì, valorizzata in 150 milioni di euro la copertura per la formazione dei docenti tutor ed orientatori;

in data 15 maggio 2023, ad integrazione della nota del 5 aprile 2023, è stata diramata una nota integrativa dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, avente ad oggetto le prime indicazioni per le scuole paritarie per l’avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle linee guida sull’orientamento per l’anno scolastico 2023-2024;

all’interno della nota viene riportato non solo che l’iscrizione dei docenti interessati provenienti dalle scuole paritarie dovrà avvenire manualmente, ma anche che: «l’assegnazione delle risorse finanziarie, disposta con decreto ministeriale n. 63 del 5 aprile 2023, è destinata alle sole istituzioni scolastiche statali»;

in una intervista rilasciata al mensile Tempi a gennaio 2023, il Ministro interrogato ha dichiarato: «ritengo che le scuole paritarie debbano avere un’effettiva pari dignità. Insomma, che si debba creare un contesto in cui non ci sia differenza di trattamento tra la scuola statale e quella non statale»:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza della disparità di trattamento riferita alle scuole paritarie in merito ai fondi di cui al decreto ministeriale n. 328 del 2022 e quali iniziative intenda adottare per garantire un’effettiva parità scolastica.

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Sasso (Lega)

L’aumento degli episodi di violenza e bullismo di cui gli insegnanti e il personale scolastico sono vittime, da parte degli alunni e persino delle loro famiglie, rende urgente e necessaria una ferma risposta da parte delle istituzioni;

con nota dell’8 febbraio 2023 inviata ai dirigenti scolastici e agli uffici scolastici regionali, il Ministro interrogato ha preso atto del fenomeno, anche nel corso delle lezioni, e ha sottolineato come questi episodi costituiscano «atti illeciti intollerabili, suscettibili di provocare danni fisici e psicologici alle vittime, ledendo l’autorità e l’autorevolezza dei docenti, nonché la dignità di tutto il personale e compromettendo seriamente la qualità dei servizi, con pregiudizio del fondamentale diritto allo studio»;

tali episodi, infatti, non determinano soltanto una lesione dei diritti del personale aggredito, ma colpiscono al cuore la vita collettiva nella scuola, l’autorevolezza e il prestigio del corpo docente, minano il patto di fiducia tra le famiglie e gli insegnanti e, in ultima analisi, incidono negativamente sul diritto allo studio delle giovani generazioni;

grande clamore ha suscitato la notizia di uno studente che l’11 ottobre 2023 ha colpito con una pistola a gommini, in classe, una docente, mentre un compagno riprendeva la scena, prontamente pubblicata sui social. La docente ha atteso tre mesi per depositare la querela, confidando, invano, che potessero arrivare delle scuse da parte degli alunni e delle loro famiglie;

le istituzioni devono contrastare senza indugio tali fenomeni, restituendo centralità e autorevolezza alla figura del docente, assicurando agli insegnanti e a tutto il personale scolastico la possibilità di svolgere le rispettive funzioni in un contesto lavorativo sereno, individuando modalità per riconoscere e contrastare situazioni di disagio psicologico sociale e culturale degli studenti e i connessi fenomeni di dispersione scolastica;

si resta, dunque, colpiti dalla decisione del consiglio di classe dei ragazzi in questione, appresa dalla stampa, di promuoverli alla classe successiva con 9 in condotta, come se l’aggressione occorsa non avesse avuto alcun peso, alcuna gravità;

pur nel pieno rispetto dell’autonomia di insegnamento dei docenti e quindi anche degli interventi da mettere in atto e delle valutazioni prodotte nei confronti degli studenti, e ferma restando la priorità del ruolo educativo della scuola, gli interroganti si chiedono se tale decisione non lanci un evidente messaggio di discredito dell’intera comunità scolastica:

quali misure il Ministro interrogato intenda attuare per restituire significato al voto di condotta, garantire autorevolezza ai docenti e ricomporre il patto educativo scuola-famiglia.

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Il caso di Rovigo sbarca alla Camera

La questione del voto in condotta è relativa al caso di Rovigo e della docente impallinata dagli studenti: due dei responsabili del gesto sono stati promossi, uno dei quali con il nove in condotta. Dopo l’intervento del ministro Valditara, che ha spinto la dirigente scolastica a riconvocare il consiglio di classe, i voti sono stati abbassati fino ad arrivare a 6 e a 7.

Come scrive La Stampa, sarà presto presentata una proposta di modifica del voto e delle sospensioni scolastiche. Ho inviato gli ispettori nella scuola di Rovigo. Entro oggi dovrei avere una risposta in modo da capire se è stata rispettata la normativa di riferimento dal regolamento di disciplina dell’istituto al DPR 122/2009. In ogni caso, a prescindere da questo episodio, voglio accelerare un processo che mi sembra necessario. Già all’inizio del mio mandato avevo costituito al ministero un tavolo sul bullismo formato da psichiatri, neurologi, magistrati, professori, presidi ed altri soggetti esperti su questo argomento. Un primo segnale forte che voglio dare per affrontare gli episodi di bullismo e di violenza sarà di attribuire maggiore valore al voto di condotta. Il voto di condotta dovrà avere un ruolo importante in tutti i percorsi della scuola secondaria. Con i tecnici definiremo come questo avverrà”, questo quanto ha detto Valditara ieri.