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Confederali, la Moratti mente: Finanziaria piena di tagli e bugie

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E’ davvero forte il contrattacco sferrato dai sindacati Confederali nei confronti del Ministero dell’Istruzione, ed in particolare del suo responsabile, Letizia Moratti, riguardo l’esito che la Finanziaria 2005 avrebbe avuto sul fronte della scuola: "in questi giorni il Ministro dell’Istruzione – ha tuonato Enrico Panini, segretario nazionale della Flc-Cgil scuola – starebbe attuando una insistente campagna mediatica per rassicurare l’opinione pubblica sugli effetti della Finanziaria approvata dal Governo. Secondo Moratti la scuola sarebbe, infatti, stata risparmiata dalla Finanziaria per il 2005 avendo evitato i pesanti tagli previsti nella prima stesura dell’emendamento fiscale presentato dal Governo. Ma non c’è niente di più falso".
Alla Flc-Cgil scuola non è infatti piaciuto il "baratto" con cui si sono salvati circa 14.000 posti di docenti in organico a svantaggio di altrettanti insegnanti di inglese nella scuola primaria: "non si può occultare la riduzione di 14.000 specialisti di lingua inglese nella scuola elementare che corrisponde a quel 2 per cento di ulteriore taglio degli organici deciso da Berlusconi e da Siniscalco e contro il quale il ministro si sarebbe battuto strenuamente. Così facendo, oltre ad aver già dimenticata la famosa "I" di inglese tanto sbandierata nella propaganda elettorale, la scuola esce con problemi ancora peggiori di com’era entrata nella discussione con l’ipotesi di emendamento fiscale".
Sotto accusa anche la riduzione dei fondi a disposizione delle scuole riguardanti la sostituzione dei docenti ammalati mediante il ricorso a supplenti: "un’operazione irresponsabile, sostiene Panini, che si sta consumando con la Finanziaria sulle supplenze e che scatenerà il caos quotidiano: programmazioni che salteranno per dirottare i docenti a coprire le assenze o classi che si gonfieranno o si sgonfieranno a seconda delle malattie dei docenti e del numero di ragazzi da ridistribuire. E come se non bastasse nel provvedimento governativo non c’è traccia di fondi a favore del rinnovo contrattuale di oltre un milione di insegnanti, dirigenti ed non docenti".
Caustico il giudizio complessivo di Panini sulla politica del Governo nei confronti della scuola: "siamo di fronte ad una pessima Finanziaria – ha sottolineato – che, in cambio di una riduzione che consentirà ai lavoratori della scuola di beneficiare dall’equivalente di un giornale in più al mese fino ad arrivare un cappuccino in più al giorno, vuole eliminare qualsiasi affidabilità della scuola pubblica, dello Stato, dei grandi servizi destinati alle persone".
Sullo stesso piano di Panini, sono le dichiarazioni di Francesco Scrima, segretario generale Cisl scuola, il quale respinge a chiare lettere l’enfasi sulle risorse che la Finanziaria attribuirebbe alla scuola: "queste restano macroscopicamente insufficienti, spiega Scrima, e il 2 per cento di incrementi rispetto all’esercizio precedente è identico a quello previsto per tutti gli altri ministeri, ben al di sotto delle reali necessità del settore scuola. La cosiddetta somma aggiuntiva di 110 milioni di euro si traduce poi in poco meno di un’elemosina destinata al sostegno della generalizzazione della scuola dell’infanzia, dell’orientamento e della dispersione scolastica, della formazione dei docenti e dell’innalzamento dell’obbligo scolastico: una cifra sicuramente irrisoria e del tutto insufficiente per gli obiettivi da raggiungere". Duro anche il giudizio del responsabile della Cisl scuola nei confronti delle affermazioni del Ministro dell’Istruzione all’indomani della costituzione della Finanziaria: "è sconcertante – ha detto Scrima – che la destinazione prioritaria delle risorse, nelle varie esternazioni del ministro, sia calibrata, di volta in volta, sulle sensibilità e le aspettative della platea di turno".