Home Generale Uccideremo i prof del gender. Orlando: non sottovalutiamo le minacce

Uccideremo i prof del gender. Orlando: non sottovalutiamo le minacce

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 “Uccideremo gli insegnanti del gender, che vanno nelle scuole ad imbastardire i nostri figli”: questa la minaccia apparsa nottetempo sui cancelli di una scuola dell’infanzia dello spezzino, a pochi metri dalla quale abita un’attivista Raot che ha prontamente segnalato l’accaduto.

Si trattava di un foglio bianco A4, probabilmente stampato in casa con una normale stampante in vendita in qualsiasi negozio di elettronica. Se il foglio non è stato buttato via frettolosamente, un elemento prezioso per le indagini che seguiranno questo inquietante evento.

 

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Scrive intanto Raot: “La teoria del gender è un’invenzione secondo la quale esisterebbe un complotto orchestrato da una non ben identificata lobby gay colpevole di strumentalizzare i bambini istigandoli all’omosessualità, distruggere le differenze biologiche tra maschile e femminile, insegnare ai bambini a masturbarsi negli asili e incoraggiarli a giochi erotici”.

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, commentando la notizia dell’affissione di cartelli ha detto:  “Voglio assicurare che le minacce di morte nei confronti degli insegnanti non saranno sottovalutate e che il governo è impegnato a sostenere la scuola italiana, gli insegnati e le famiglie nell’educazione dei giovani”. Il Guardasigilli oltre a condannare il contenuto delle affissioni si è detto “certo che le forze dell’ordine oltre a condurre le debite indagini garantiranno la serenità al corpo docente e agli alunni”.

Il ministro Orlando aggiunge che “evocare il pericolo di introduzione di inesistenti ‘teorie gender’ è un modo violento per spaventare le famiglie rispetto a questioni che nulla hanno a che vedere con l’attività formativa. Questo episodio si inserisce in una campagna in atto che intende proporre l’odio nei confronti delle differenze, in risposta alla necessità che si formino i bambini e i ragazzi al rispetto della dignità di tutte le persone”.