Gli scolari bolognesi che non hanno computer o connessione di rete o che faticano con la didattica a distanza possono rivolgersi alle parrocchie del quartiere dove saranno troveranno tutti i dispostivi per alleviare le loro difficoltà.
Il progetto promosso dall’ufficio della pastorale scolastica e dall’Agesci, che coordinerà i gruppi degli allievi, è stato promosso dal cardinale Matteo Zuppi, insieme col centro sociale Tpo.
Ad aiutare questi ragazzi, ma anche i bambini della primaria, in difficoltà, nel rispetto dei protocolli sanitari e del distanziamento, la diocesi e gli scout: “Pur nelle difficoltà della pandemia ci impegniamo per loro: l’antidoto all’indifferenza è fare scelte di concretezza per aiutarsi, tutti e insieme”.
Ma non solo questo succede a Bologna, anche il centro sociale “Teatro polivalente occupato” ha accolto studenti che hanno problemi con le lezione a casa, sia per mancanza di spazi nelle abitazioni, sia per carenze di deviace e sia pure di strumenti tecnologici, da qui l’appello, come riporta Il Fatto quotidiano, del Centro sociale ai cittadini bolognesi che “possono”, di portare i loro pc ai ragazzi in difficoltà.
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