
Sin dall’anno scolastico 2021 – 2022, successivamente alle prime riaperture immediatamente successive alle chiusure derivanti dal lockdown COVID-19, nelle scuole dell’Europa Centrale diversi allarmi bomba hanno compromesso il regolare svolgimento delle attività didattiche. Alla pari del ’68 in Europa e degli Anni di Piombo in Italia, tali fatti e denunce hanno risvegliato un timore non del tutto sopito nella popolazione scolastica, studenti e docenti che in genere hanno già vissuto da giovani quegli anni caratterizzati da un rischio onnipresente. Ancora nel 2024 le scuole europee si confrontano con tale realtà, specie in Germania ed Ungheria: chiamate anonime, interventi degli artificieri, evacuazioni immediate degli edifici e conseguente chiusura degli edifici per verifiche tecniche. Gli effetti sulla didattica e la mobilità degli studenti – spesso costretti a trasferirsi momentaneamente in altri edifici per tutelare la rispettiva incolumità – sono talvolta devastanti. Si è resa di recente necessaria un’attivazione dell’InterPol con il fine di comprendere se tali eventi risultano di carattere isolato o rientrano in uno schema più acuto e pianificato, anche con il coinvolgimento di soggetti appartenenti alla locale criminalità organizzata.
Paura in Ungheria
E-mail contenenti una minaccia di aver posizionato una bomba in vari istituti sono state inviate giovedì mattina a diversi istituti scolastici in Ungheria, causandone la chiusura temporanea per precauzione, ha affermato il quartier generale della polizia nazionale (ORFK). Le minacce hanno colpito almeno 268 scuole a livello nazionale, spingendo le autorità a indagare. Nessuna bomba è stata trovata nelle scuole ispezionate dagli artificieri nel tentativo continuo di ritenere tutte le scuole sicure da eventuali minacce. “Non andremo a letto oggi, e nemmeno la polizia andrà a letto, finché non si recherà per eventuali controlli in ogni scuola ungherese dove è stata ricevuta una simile minaccia e non ispezionerà l’edificio”, ha detto Kristóf Gál, responsabile delle comunicazioni ed ufficio stampa dell’ORFK. Nella lettera descritta dalla polizia e successivamente resa pubblica dai media nazionali, una persona non identificata ha minacciato di attaccare “ogni luogo di ritrovo, ogni punto di riferimento” in quello che secondo la polizia ed il relativo quartier generale si tratterebbe di un violento complotto estremista organizzato da un “califfato” senza nome.
Una questione europea
Negli ultimi due anni, una serie di minacce di bombe, in particolare contro scuole, centri commerciali e aeroporti, hanno colpito anche la Repubblica Ceca, la Serbia, il Montenegro e la Bosnia, interrompendo le operazioni e causando problemi logistici. Si sono rivelati tutti casi fantasma, senza alcun ordigno piazzato come da comunicazione originale pervenuta ai singoli istituti. Nel 2024, le scuole europee hanno affrontato numerosi allarmi bomba, causando evacuazioni e interruzioni delle attività didattiche. In Francia, da settembre, si sono registrati quasi 300 falsi allarmi bomba nelle scuole, una statistica definita “inquietante” dal ministro dell’Istruzione Gabriel Attal. In Germania, a novembre, diverse scuole, inclusi istituti a Berlino e nel Brandeburgo, hanno ricevuto minacce via email, portando le autorità a indagare su possibili collegamenti tra gli episodi. Nello stesso mese, in Belgio, circa 27 scuole a Bruxelles e nella regione del Brabante sono state chiuse per precauzione dopo aver ricevuto minacce simili. In Repubblica Ceca, i servizi segreti hanno accusato la Federazione Russa di essere responsabile di una serie di allarmi bomba che hanno interessato decine di scuole nel paese e in Slovacchia, aggravando le tensioni diplomatiche. Questi eventi evidenziano una preoccupante tendenza di minacce alle istituzioni educative in Europa durante l’anno. Anche in Italia nello scorso anno si sono verificati alcuni allarmi bomba nelle scuole, spesso rivelatisi falsi. A marzo, a Trani, tutte le scuole cittadine sono state chiuse per un biglietto minaccioso trovato in stazione. Ad Andria, una scuola è stata evacuata per un simile avviso, ma le operazioni hanno escluso pericoli reali. Questi episodi hanno generato disagi senza conseguenze gravi.