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Alle scuole paritarie anche i soldi del Pnrr, Suor Alfieri: giusto perché sono pubbliche, altro passo verso la piena uguaglianza con le statali

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Il Governo di turno continua ad andare in soccorso delle scuole paritarie. Non è una novità considerando che negli ultimi dieci anni sono triplicati i contributi statali, ma è un dato di fatto che comunque nel 2023 l’Esecutivo Meloni ha assicurato ulteriori 50 milioni per le scuole paritarie del ciclo dell’Infanzia. È inoltre di qualche giorno fa la notizia del primo avviso per la presentazione dei progetti – finanziati con risorse PNRR – da parte di tutte le scuole paritarie, al fine di potenziare l’insegnamento delle materie Stem e multilinguistiche: le risorse potranno essere utilizzate per promuovere, attraverso nuove attività e con l’ausilio delle tecnologie digitali, una didattica innovativa per studentesse e studenti, oltre che per rafforzare le competenze scientifiche e linguistiche dei docenti in servizio.

Il ministro Giuseppe Valditara ha detto che “in questo modo puntiamo a valorizzare i talenti di ciascuno studente e ad ampliare le competenze scientifiche richieste in misura sempre maggiore dal mondo del lavoro. Allo stesso tempo, sarà possibile colmare i divari territoriali e di genere. Lanciamo inoltre un segnale preciso: il sistema pubblico di istruzione è unico e comprende anche le scuole paritarie”.

Le attività potranno essere svolte anche in partenariato con soggetti pubblici e privati, università, centri di ricerca, enti e organizzazioni che svolgono attività formative per il personale scolastico e per gli studenti. Gli enti gestori delle scuole paritarie non commerciali potranno presentare on line la loro candidatura sulla piattaforma ministeriale dedicata, “Futura Pnrr”, entro il prossimo 15 dicembre.

I difensori dei diritti delle scuole paritarie hanno buoni motivi per festeggiare. “Il mondo della scuola pubblica paritaria non può non essere felice per la pubblicazione del primo avviso Pnrr destinato alle scuole paritarie per il potenziamento delle discipline Stem”, ha detto all’Adnkronos Suor Anna Monia Alfieri, paladina storica degli istituti paritari e cavaliere al merito della Repubblica.

“Si tratta realmente di un bel risultato che premia gli sforzi di tanti – continua l’esperta del settore – : e sono due i motivi per i quali occorre essere contenti: da una parte c’è la possibilità, anche per i docenti delle paritarie, di poter realizzare attività didattiche innovative ed, essere, al contempo, destinatari di attività di formazione sulle competenze scientifiche e linguistiche”.

Poi, “dall’altra, ed è questa la causa della gioia più sentita – sottolinea Suor Anna Monia Alfieri – il fatto che la possibilità di accedere ai fondi del Pnrr per le paritarie è stata garantita in virtù del loro essere scuola pubblica, al pari della scuola statale”. E ancora: “È questo un passo davvero importante lungo il cammino che condurrà al pieno e totale riconoscimento della libertà di scelta educativa. Sono certa che il mondo delle paritarie saprà cogliere l’occasione e saprà impiegare le risorse economiche nel migliore dei modi, per una didattica in grado di sviluppare pienamente le competenze degli studenti”.

Infine, Suor Anna Monia Alfieri ritiene che “questa apertura alla scuola paritaria avrà una ricaduta positiva sulla scuola tutta e, di conseguenza, sulla società. Perché, come sempre affermo, è dalla scuola che passa il cambiamento della società”.

Ad esprimere il loro assenso per l’assegnazione di fondi Pnrr alle scuole paritarie sono anche stati alcuni politici dei partiti della maggioranza. Secondo Giovanna Miele, della Lega e componente della Commissione Istruzione alla Camera, “è un segnale di grande apertura che valutiamo positivamente. Bene che si lavori al potenziamento di questi istituti nell’ottica di una diversificazione dell’istruzione che crediamo possa essere una risorsa per il nostro Paese”.

“Il Governo sta lavorando per agevolare questo processo, segnando un cambio di passo fondamentale. Il ministro Valditara e la Lega credono fortemente nel valore della formazione per offrire sempre maggiori opportunità di vita e di lavoro ai nostri ragazzi. Andiamo avanti così”, ha concluso Miele.

Anche Gimmi Cangiano, di Fratelli d’Italia, deputato anch’egli nella Commissione Istruzione alla Camera, la possibilità data alle scuole paritarie si traduce in “risorse aggiuntive per innovare la didattica attraverso l’utilizzo delle più recenti tecnologie digitali e per implementare ed incentivare le competenze scientifiche e linguistiche dei docenti. Il tutto anche attraverso accordi di rete e partneriati, nell’ottica esclusiva di valorizzare talenti attraverso l’acquisizione di quelle competenze scientifiche sempre più richieste per accedere al mondo del lavoro, e allo stesso tempo contrastare la dispersione scolastica ed il triste fenomeno dei divari territoriali”.

“È la prima volta – conclude Cangiano – che si riconosce l’utilizzo dei fondi Pnrr anche a soggetti non appartenenti alla PA e che è stato salutato come una scelta coraggiosa e necessaria del Governo Meloni e del Ministro Valditara. Siamo fieri ed orgogliosi di questi risultati ottenuti”.