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Anief: il 31 ottobre sciopero di tutto il personale precario e di ruolo

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La protesta sarà, scrive Anief, la prima risposta collettiva di tutti quei docenti e del personale scolastico che si dicono contro la proroga del blocco contrattuale fino al 2018, la cancellazione degli scatti di anzianità, il congelamento degli stipendi per tutta la carriera al netto dell’inflazione, la forte riduzione del Fondo d’istituto, l’utilizzo delle ferie forzate, ma anche la penalizzazione durante la malattia, la trattenuta del 2,5% per il TFR, la cancellazione del primo gradone stipendiale per i neo-assunti dal 2011

Lo sciopero vuole anche essere la protesta di quei lavoratori che non accettano ulteriori tagli al personale ATA e la cancellazione dei commissari esterni alla maturità, programmati con la prossima legge di Stabilità. E di chi dice no alle parti delle linee guida di riforma, attraverso cui il Governo vorrebbe introdurre il recupero delle ore non svolte durante la sospensione dell’attività didattica e l’eliminazione dei precari presenti nelle graduatorie d’istituto.

Anief invita inoltre le Rappresentanze sindacali unitarie (RSU) delle scuole a realizzare, nei prossimi giorni, una seria riflessione che porti all’astensione dal lavoro di tutto il personale per il prossimo venerdì 31 ottobre: le assemblee, di due ore, saranno anche l’occasione per discutere con docenti e personale Ata sui punti critici della riforma, prima della fine della consultazione pubblica.

La piattaforma Anief

1. Il diritto a un contratto, sancito da una direttiva comunitaria e da un articolo della Costituzione.

2. Il diritto a una ricostruzione di carriera orientata al principio della parità retributiva per i neo-assunti e i precari. Intorno alla direttiva comunitaria si è formato attraverso una cospicua giurisprudenza il principio di non discriminazione tra il servizio svolto e il relativo trattamento economico del personale precario e di ruolo.

3. Il diritto a un’organizzazione dell’orario di lavoro conforme ai principi comunitari in materia di fruizione di periodi di malattia senza penalizzazione, di riposo dalla didattica senza attività sostitutive di recupero e con il godimento delle ferie come momento di “ricreazione” certamente da non fruire durante la sospensione del servizio.

4. Il diritto a risorse aggiuntive che non possono essere ricercate nei nuovi tagli al personale o ai membri esterni degli esami di maturità.