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Assente dal 2018 con certificati medici falsi, arrestato collaboratore scolastico: 108mila euro di stipendi non dovuti

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Una storia assurda quella riportata da Ansa e Il Corriere della Sera oggi, 30 novembre. I Finanzieri del Comando provinciale di Lodi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico di un collaboratore scolastico 46enne assente dal lavoro da oltre cinque anni con certificati medici falsi, che ha percepito indebitamente la retribuzione per circa 108.000 euro.

Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lodi con il coordinamento Procura lodigiana in seguito a una segnalazione dell’Inps, hanno accertato che il collaboratore scolastico era ininterrottamente assente dal lavoro, quantomeno dal 2018, sulla base di certificazioni mediche fasulle, che gli hanno consentito di continuare a percepire per intero la retribuzione.

L’uomo ha già avuto guai con le autorità

L’uomo è stato denunciato per falso in atto pubblico commesso dal privato, false attestazioni e certificazioni che giustificano l’assenza del pubblico dipendente dal servizio e truffa aggravata ai danni di un Ente Pubblico. Il gip l’ha quindi posto ai domiciliari.

Nei suoi confronti erano già state svolte indagini della Guardia di Finanza di Lodi in relazione all’indebita percezione di assegni di invalidità civile. Quell’importo era stato sequestrato nel 2022.

Il caso della prof assente per 20 anni

Non è la prima volta che si verificano casi del genere. Qualche mese fa ci siamo occupati di una docente risultata assente addirittura per 20 anni. La docente è risultata assente per un totale di 20 anni su 24 di servizio nel suo insegnamento di storia e filosofia alla scuola secondaria.

Negli unici quattro mesi di fila di insegnamento, gli studenti hanno segnalato la sua impreparazione, la casualità nell’assegnazione dei voti, il presentarsi senza libri di testo. Così, gli ispettori ministeriali hanno definito “incompatibili con l’insegnamento” le sue modalità di fare lezione.

La professoressa si è poi difesa attraverso un comunicato stampa affidato al Corriere della Calabria.

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