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Autonomia differenziata, i sindacati in coro dicono no. Parte la raccolta firme contro la regionalizzazione dell’istruzione

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Si è svolta all’Hotel Nazionale di Roma la conferenza dei sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams sull’autonomia differenziata. La posizione delle sigle è certamente contraria, poiché questo fenomeno aumenterebbe le disuguaglianze tra regioni, ancor più tra Nord e Sud. Per questo, da domani, venerdì 11 novembre, partirà una raccolta firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la modifica degli art. 116 e 117 della Costituzione.

“Le conseguenze della regionalizzazione sarebbero devastanti – spiega Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil – il contratto collettivo nazionale sarebbe un lontano ricordo, si andrebbe a intese regionali”. “Non c’è nei fatti – ha sottolineato la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci – una vera condizione di pari opportunità di accesso al diritto allo studio in tutte le realtà territoriali del Paese. Non a caso il PNRR investe il 40% delle risorse nel mezzogiorno e pone il superamento degli squilibri tra i suoi obiettivi prioritari”. Sulla necessità di rafforzare il sistema dell’istruzione e renderlo omogeneo su tutto il territorio nazionale si è espresso anche il segretario generale Uil Scuola Giuseppe D’Aprile, mentre Elvira Serafini, segretaria generale Snals Confsal sottolinea le differenze di strutture e di opportunità della scuola statale. Infine il coordinatore nazionale Gilda Rino Di Meglio mette in guardia dal rischio che si correrebbe con la politica che potrebbe incidere sulla libertà di insegnamento in caso di frammentazione.