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Baby gang Mestre, 14enne picchiato a sangue all’uscita della scuola: salvato da docenti e genitori, è in ospedale

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Ancora violenza a scuola, ancora ragazzini picchiati da coetanei: stavolta il fatto orribile è avvenuto a Mestre, in Veneto. Qui i membri di una baby gang hanno aggredito e picchiato a sangue un ragazzino all’uscita da scuola. Lo riporta Il Corriere della Sera.

La vittima ha quattordici anni. Il giovane è stato picchiato, dopo alcune battute da un gruppo di cinque ragazzi che lo hanno atteso fuori dall’istituto, un liceo scientifico. La vittima sarebbe stata salvata da alcuni genitori e insegnanti che hanno assistito all’aggressione, ed è stata portata d’urgenza in ospedale, dove i medici hanno deciso per il ricovero nel reparto di pediatria.

I genitori hanno sporto denuncia

Sulla vicenda, come riferisce l’Ansa che cita i giornali locali, sta svolgendo una serie di indagini il Commissariato di Mestre al quale i genitori del quattordicenne hanno sporto denuncia. Non è stata ancora stata chiarita la causa della violento pestaggio e per ricostruire tutti i contorni sarà determinante la testimonianza che fornirà il ragazzo agli investigatori.

I violenti sarebbero poi fuggiti in pochi secondi. Gli investigatori stanno esaminando le telecamere di sicurezza della zona per capire se i volti degli aggressori sono stati immortalati, cercando anche eventuali video girati dai telefonini dei presenti. 

Violenza a scuola, un caso emblematico

In questo periodo stiamo assistendo ad una vera e propria escalation di violenza a scuola, le cui vittime sono spesso studenti e anche docenti, aggrediti in molti casi da parenti degli alunni. Basta pensare all’aggressione ad una professoressa di Varese da parte di uno studente, al preside aggredito a Taranto da un genitore e a quello aggredito, sempre da un papà, a Cosenza.

Emblematico uno degli ultimi casi di cui ci siamo occupati: a Reggio Calabria un docente è stato aggredito da un genitore di 34 anni che, convocato dalla scuola, ha iniziato a discutere con lui in merito alla condotta scolastica tenuta dal proprio figlio minore. In particolare l’uomo, a seguito di un litigio intercorso qualche giorno prima tra il proprio figlio ed un suo compagno di classe durante l’orario di lezione di educazione fisica, era stato convocato dall’Istituto per conferire con il docente coordinatore di classe ed essere informato del comportamento tenuto dal proprio figlio 12enne, il quale nello specifico aveva aggredito un altro alunno. Il genitore avrebbe detto: “La famiglia non va disturbata”.