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Bidello assolto per “palpata” di dieci secondi, la giudice si difende: “Ma tutto questo stupore da dove arriva?”

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Si parla ancora del caso del collaboratore scolastico di una scuola di Roma accusato da un’alunna minorenne di molestie sessuali e poi assolto in quanto “il palpeggiamento sarebbe durato 10 secondi”. A rispondere a tutte le critiche nei suoi confronti è stata la giudice che ha deciso di assolvere l’uomo, come riporta Il Corriere della Sera.

Si tratta della presidente della quinta sezione collegiale del Tribunale di Roma, che non capisce il motivo di così tanti attacchi. “Ma tutto questo stupore da dove deriva? Non ho mai ‘esondato’ dalla mia sfera di competenza. Il mio ruolo mi conferisce autonomia e indipendenza ed è in ragione di questi principi che ho scritto la mia sentenza”, ha spiegato, facendo riferimento anche ad un’altra sentenza di assoluzione.

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Le due sentenze di assoluzione

Si tratta di un’altra accusa di molestie sessuali, stavolta partita da una donna, dipendente di un museo di Roma, che sarebbe stata palpeggiata dal suo dirigente. Tutto è cominciato nel 2021. Secondo le accuse della donna, l’uomo avrebbe fatto insistentemente battute a sfondo sessuale e poi ci sarebbero stati anche casi di veri e propri palpeggiamenti.

Il direttore è stato subito allontanato, ma il caso è andato avanti in tribunale. Le colleghe, chiamate a testimoniare, l’hanno lasciata sola, ridimensionando tutti gli episodi e dipingendo il dirigente come uno che ama lo scherzo, il gioco. La giudice, la stessa che ha assolto il bidello, ha scritto così della vicenda: “Non si può escludere che la parte lesa – si legge nel dispositivo – probabilmente mossa dai complessi di natura psicologica (segnatamente il peso) abbia rivisitato inconsciamente l’atteggiamento dell’imputato nei suoi confronti fino al punto di ritenersi aggredita fisicamente”.

Insomma, secondo questa affermazione la donna si sarebbe in qualche modo inventata tutto, vittima di complessi a causa del suo aspetto fisico. La procura ha già annunciato l’appello. “A mio avviso i giudici devono esprimersi attraverso le proprie sentenze. Ho comunque in serbo una denuncia al Csm al quale inoltrerò una mia relazione dettagliata”, ha concluso secca la giudice.

Elena Biagioni, vice presidente e referente delle avvocate di D.i.Re., l’associazione donne in rete contro la violenza, ha detto la sua a La Stampa: “Purtroppo non c’è nulla di nuovo sotto il sole, a questo punto ci forniscano un libretto di istruzioni che ci dica come essere considerate una vittima che va bene. Ogni volta guardiamo alla donna che denuncia e non all’uomo imputato di molestie o violenze. Come se quando denunciamo qualcuno per furto qualcuno venisse poi a vedere se il denunciate è sovrappeso o quant’altro di personale. Se non denunci perché non li ha denunciati, se scappi perché sei scappata, se non ti sei difesa o non hai urlato perché non lo hai fatto. La verità è che ogni cosa è valutata negativamente ex post quando la vittima è una donna, che così finisce per diventare lei colpevole”.

Il trend #10secondi

La vicenda relativa al bidello assolto ha avuto molta risonanza: i social network si sono mobilitati per mostrare solidarietà alla ragazzaMa quanto durano davvero 10 secondiSi può davvero liquidare la situazione così? Che ne è della posizione di potere del bidello nei confronti dell’alunna? Queste sono le domande che da giorni affollano le storie Instagram, i video su TikTok e i commenti nei post di Facebook.

Addirittura è nato un trend, appunto #10secondi, che sta diventando virale. L’attore Paolo Camilli ha lanciato il format dopo aver pubblicato un video su Instagram in cui si tocca il petto per 10 secondi, cronometrati, facendo notare quanto in realtà sia effettivamente un tempo lungo. Da qui il trend che consiste nel riprendersi mentre si fa qualcosa per 10 secondi.