Al convegno nazionale sulla dispersione scolastica, tenutosi a Catania, ha partecipato anche Rosy Bindi, presidente del Comitato Centenario dalla nascita di don Milani. La Tecnica della Scuola l’ha intervistata:
“Don Milani era convinto di una cosa giusta, che la cultura, la parola, l’insegnamento, la formazione fanno la differenza e in una società classista come quella di allora, lui si prese carico dei più poveri, di quelli tenuti a margine, di quelli che possedevano poche parole, ai quali ne insegnò molte. Ricordare don Milani vuol dire ricordare la funzione della scuola, ma non perché sia riproducibile l’esperienza di Barbiana, ma ci possiamo ispirare al suo metodo”.
Sulla dispersione scolastica Rosy Bindi è molto chiara: “Dobbiamo porci questo problema e dobbiamo affrontarlo, sapendo di avere molte risorse a disposizione. Siamo la settima potenza industriale del mondo, non possiamo permetterci dispersione scolastica, numero basso di laureati rispetto agli altri Paesi europei e perdita di valore, di cultura dell’istruzione”.
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