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Con “Smart Inclusion” la didattica entra in ospedale

Passi in avanti sul fronte della didattica a distanza, in particolare su quella ospedaliera. Uno dei risultati più innovativi raggiunti in questo campo, il progetto “Smart Inclusion”, è stato presentato il 15 settembre presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: si tratta di un’unica piattaforma tecnologica servizi di teledidattica, intrattenimento e gestione dei dati clinici, che consente ai bambini lungodegenti di dei reparti di oncoematologia pediatrica di partecipare alla vita sociale collegandosi con il mondo esterno in maniera semplice ed immediata. Ma anche al personale sanitario di disporre di strumenti evoluti a supporto dei processi di cura dei piccoli pazienti.
L’innovativo video-terminale touchscreen “Smart Care”, dotato di telecamera e posto a bordo del letto dei pazienti, consente ai bambini di partecipare alle lezioni, comunicare con i propri cari e accedere a programmi di intrattenimento con una semplice pressione del dito.
Nell’area Scuola, l’interazione con la classe, l’insegnante e gli alunni è resa possibile in diretta grazie all’installazione in aula di sistemi informatici evoluti che, integrando una lavagna elettronica interattiva, permettono la connessione anche sul video-terminale posto a bordo del letto. Lo Smart Care Terminal permette inoltre al bambino di visualizzare le registrazioni delle lezioni, effettuare esercizi e fruire di corsi individuali di autoapprendimento. Il progetto prevede anche l’integrazione alla piattaforma Innova Scuola del Ministero della Pubblica Istruzione e ai programmi didattici tradizionali attivi presso i reparti.
Nell’area Intrattenimento è invece possibile accedere a canali televisivi tematici, scegliendo in modalità on-demand i contenuti audio-video preferiti tra cartoons, film, documentari, sport oppure effettuare videochiamate con i propri familiari. In post degenza, il bambino potrà continuare a seguire le lezioni da casa tramite un PC con webcam.
Smart Inclusion è un progetto che ci rende particolarmente orgogliosi – ha detto Luciano Maiani, presidente del Cnr – perché assolve a un’importantissima funzione sociale della ricerca: tradurre la conoscenza tecnologica in servizi per i cittadini. Il fatto che a beneficiarne siano i bambini malati, ne aumenta il valore sociale e simbolico. Consentire ai giovani pazienti di non perdere il contatto con la famiglia e gli affetti, oltre che con il mondo esterno della scuola e degli amici, vuol dire migliorarne sensibilmente la qualità di vita nel periodo di degenza”.
Realizzato grazie al sostegno del ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, al supporto tecnologico del gruppo Telecom Italia e alla supervisione scientifica del Cnr-Isof di Bologna, l’esperimento adottato è il primo di questo genere in Italia.
La realizzazione presso il Bambino Gesù, punto di riferimento a livello internazionale per la cura e la ricerca dei bambini e dei ragazzi, resa possibile anche dal sostegno finanziario della Fondazione Roma, è la prima dopo lo start up bolognese, e prevede l’integrazione, attraverso 28 terminali “Smart Care”, tra cinque classi elementari e medie dell’Istituto Comprensivo “via Giulia 25” e le Unità Operative di Oncologia ed Ematologia Pediatrica del Modulo Interdisciplinare di Terapie Avanzate (Mita).
Il progetto utilizza l’innovativa piattaforma tecnologica realizzata da Telecom Italia e totalmente Linux-based, in linea con le indicazioni dell’Ue, una scelta che ha consentito avanzate performance e risparmi economici di circa € 1.000 per ogni postazione ed € 500 per ogni terminale ospedaliero.
Entro il 2009 il progetto sarà esteso ad altri sei ospedali: l’Azienda Ospedaliera Meyer di Firenze, l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e l’Ospedale Pediatrico Istituto G. Gaslini di Genova.
Alessandro Giuliani

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