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Concorso dirigenti: nelle Marche svolte le prove scritte, in Campania rinviate a novembre

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Anche nelle Marche si sono svolte le prove scritte del corso concorso per il reclutamento di 1.500 dirigenti scolastici.
Abbastanza scontato l’argomento proposto  nella prova relativa il saggio. Ai candidati è stato chiesto di argomentare sull’autonomia scolastica vista come strumento di modernizzazione del sistema di istruzione e di formazione e per fronteggiare le sfide della società complessa con particolare riferimento alla funzione e al ruolo del dirigente scolastico.
Un tema, tuttavia, solo apparentemente facile giacché chiedeva di affrontare l’autonomia da una specifica angolazione.
La seconda prova chiedeva di elaborare un progetto per promuovere, in tutte le componenti scolastiche, la comunicazione, la ricerca e la sperimentazione. Una tematica, anche questa, apparentemente facile, ma insidiosa per più di un motivo.
Al momento, come è noto sono soltanto la Campania e la Sicilia le regioni i cui candidati dovranno sostenere le prove scritte.
In Campania sono state recentemente rinviate al 21 ed il 22 novembre. Incerta, invece è ancora la data in cui saranno convocati i candidati della Sicilia, già fissata in un primo momento, ma poi con apposito decreto dell’Ufficio Scolastico Regionale rinviata a data da destinarsi per il numero esorbitante di ricorsi presso gli organi della magistratura.
In altre regioni, come è noto, si era verificata la presentazione di ricorsi, ma era stata adottata la procedura dell’ammissione con riserva. Non così è avvenuto per la Sicilia.
La verità è che l’iter del concorso in atto sta denotando tutti i suoi punti deboli. Si pensi che pendono ricorsi persino avverso lo stesso bando essendo stata contestata la procedura per il fatto che la iniziale valutazione dei titoli pregiudicherebbe lo svolgimento del concorso che è per titoli e per esami.
Non superare la prima prova, quella della valutazione dei titoli comprometterebbe, insomma, secondo i ricorrenti, lo svolgimento della fase concorsuale relativa agli esami. Verrebbe così meno la tutela del diritto di partecipazione ad un concorso per titoli e per esami.  
Ove questi ricorsi venissero accolti, si vedrebbe vanificato tutto il lavoro svolto fino ad oggi dalle varie direzioni scolastiche regionali. Per non dire dello spreco di risorse economiche!
Questa, tuttavia, non è che una delle cause di lagnanze dei concorrenti. Innumerevoli altre stanno non solo intralciando il normale e ordinato svolgimento del concorso, ma screditando addirittura l’amministrazione scolastica la quale sembra non essere interessata visto che non è stata in grado di emanare norme valide per il coordinamento delle procedure su tutto il territorio nazionale.
Certo è che la magistratura avrà un bel lavoro da svolgere. Atteso il disordine normativo nel campo amministrativo, non è detto che la scuola ne uscirà dignitosamente salva.