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Concorso dirigenti scolastici: TAR Lazio ordina al Ministero di rendere noto il codice sorgente

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E’ di ieri la notizia che   il Tar del Lazio, con sentenza n. N. 13692/2020 REG.PROV.COLL ha disposto l’accesso agli atti richiesto dai ricorrenti del concorso per dirigenti scolastici 2017 relativamente al codice sorgente, il software del programma che ha gestito il concorso e che il Ministero si è per diverso tempo ostinato a negare, definendosi privo “di qualsivoglia materiale disponibilità del dato informatico richiesto”.

In verità, solo dopo la proposizione del ricorso al TAR Lazio per l’accertamento del diritto di accesso illegittimamente negato, lo stesso Ministero ha ritenuto di cambiare il proprio orientamento e di rilasciare copia informatica del codice sorgente.

Il dispositivo giudiziale

 Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Bis) ha pronunciato la sentenza sul ricorso numero di registro generale 7700 del 2020, proposto da un buon numero di ricorrenti, rappresentati e difesi dall’avvocato Vincenzo Iacovino contro Ministero dell’Istruzione, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Generale dello Stato,  e contro il Consorzio Interuniversitario – CINECA, in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituito in giudizio, per l’accertamento ex art 116 c.p.a. dell’illegittimità del silenzio , diniego opposto dalle Amministrazioni resistenti in ordine all’istanza di accesso agli atti inoltrata dai ricorrenti in data 31.07.2020, avente per oggetto l’accesso all’algoritmo o sequenza di operazioni di calcolo che hanno gestito il software relativo alla prova scritta del concorso per la selezione dei dirigenti scolastici (D.D.G. 23 novembre 2017, n. 1259) noto come “codici sorgenti”, e a documentazione connessa; nonché, per l’accertamento del diritto d’accesso integrale degli istanti alla documentazione chiesta e per la condanna dell’Amministrazione resistente all’integrale ostensione e consegna dei documenti amministrativi anelati e richiesti.

I fatti

Con il ricorso la parte ricorrente aveva impugnato il silenzio-rigetto formatosi sull’istanza di accesso agli atti recapitata all’Amministrazione resistente il 31 luglio 2020, con cui era stato chiesto l’accesso al codice sorgente del software che ha gestito la prova scritta del concorso per l’immissione in ruolo dei dirigenti scolastici indetto con d.d.g. n. 1259/2017, unitamente a della documentazione a quest’ultimo connessa.

I ricorrenti avevano dichiarato di aver tutti partecipato alla procedura selettiva del concorso de quo, non riuscendo a superare la prova scritta. A loro giudizio, per vero, la gestione informatizzata della prova avrebbe generato numerose anomalie, già portate a conoscenza del tribunale amministrativo adito in altri contenziosi, che legittimerebbero la necessità di acquisire il codice sorgente del programma informatico al fine di verificare se lo stesso abbia effettivamente funzionato in maniera corretta.

La parte ricorrente aveva notificato il ricorso anche al CINECA, , tenuto conto che il Consiglio di Stato, con sentenza n. 30/2020, ha chiarito come il Consorzio, in giudizi in cui si chieda l’accesso a programmi informatici dallo stesso forniti all’Amministrazione, debba essere citato in giudizio in qualità di parte controinteressata.
Nonostante ciò, il CINECA non risultava costituito in giudizio mentre si era regolarmente costituito il Ministero dell’Istruzione con atto di stile depositato dall’Avvocatura Generale dello Stato.
Con memoria depositata il 27 novembre 2020 la parte ricorrente aveva insistito per l’accoglimento del gravame.

Alla camera di consiglio del 15 dicembre 2020, tenutasi in collegamento da remoto ai sensi dell’art. 25 del d.l. n. 137/2020, il ricorso è stato trattenuto in decisione.

La decisione dei giudici

Il ricorso è fondato e merita accoglimento.
Il Tar pertanto ha così disposto:
1) annulla il silenzio-rigetto formatosi sull’istanza di accesso agli atti;
2) dispone l’ostensione di quanto chiesto dalla parte ricorrente.

Conseguenze

Tutti i ricorrenti potranno ora accedere e vedere il codice sorgente (software del programma) e capire se lo stesso ha funzionato correttamente o meno.