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Coronavirus, come stanno affrontando la pandemia le scuole europee

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L’emergenza da Covid-19 sta velocemente coinvolgendo anche gli altri Stati dell’Europa, che stanno rispondendo con vari interventi, sulla scia di quello che ha fatto l’Italia.

Il 10 marzo scorso, quando già tutte le scuole italiane erano chiuse per l’emergenza sanitaria, l’Unità della rete Eurydice dell’Albania ha informalmente chiesto nel forum riservato a tutte le altre Unità come le scuole, nei loro Paesi, stessero affrontando questa situazione, in particolare come venisse organizzata la didattica a distanza nelle scuole dei rispettivi paesi.

Quasi tutte le Unità hanno brevemente e informalmente risposto, lanciando nel contempo messaggi di solidarietà e di vicinanza.

Eurydice Italia ha così pensato di pubblicare queste informazioni (ferme al 19 marzo) in un unico documento, dal titolo Come si stanno organizzando le scuole degli altri paesi europei durante la pandemia da Covid-19

La pubblicazione riporta le informazioni dei vari Paesi, in ordine alfabetico.

Le scelte di alcuni Paesi UE

Ad esempio, in Belgio, dal 14 marzo e al momento fino al 3 aprile, le lezioni in tutte le scuole primarie e secondarie sono sospese. Fintanto che le scuole saranno in grado, forniranno “riparo” e assistenza diurna durante le normali ore di scuola (compresa la scuola materna e i servizi di post-scuola) per gli alunni sani i cui genitori non possono prendersi cura di loro. Anche le lezioni nei centri di istruzione per adulti, nei centri di istruzione primaria e nelle scuole d’arte part-time saranno sospese.

In Bosnia-Erzegovina, fino a quando le scuole non saranno di nuovo aperte, l’insegnamento e l’apprendimento a distanza sono offerti tramite alcuni canali TV per gli studenti delle scuole di base (istruzione primaria e secondaria inferiore) e per gli studenti delle scuole del livello secondario superiore. Questi canali consentono la trasmissione in diretta delle lezioni in base al programma.

In Finlandia, l’organizzazione della didattica è demandata direttamente alle singole scuole. Esistono già numerosi materiali online che gli insegnanti possono utilizzare per l’insegnamento/apprendimento a distanza.

In Germania, gli insegnanti sono chiamati a garantire la disponibilità di canali di comunicazione e a inoltrare materiale didattico e compiti ai propri studenti.

In Grecia, il Ministero dell’istruzione mette a disposizione materiale didattico per tutti i livelli e tutte le materie che può essere utilizzato tramite il principale servizio online del Ministero.

In Spagna, le scuole e gli insegnanti utilizzeranno le reti dell’amministrazione scolastica per consentire agli studenti di proseguire i processi di apprendimento. Per organizzare le attività di apprendimento e istruzione a distanza, gli insegnanti si sono recati a scuola per due o tre giorni, mentre i servizi internet dei dipartimenti educativi stanno lavorando per far funzionare le linee e i servizi ai massimi livelli.

Anche tra i bambini si contano i primi decessi

In merito alla riapertura delle scuole, al momento i Paesi UE non si stanno esprimendo.

Il rientro dovrà essere sicuramente attentamente vagliato dai vari Governi. Infatti, quelli che inizialmente sembravano non particolarmente colpiti dal Coronavirus, i bambini, purtroppo, a causa di recenti decessi registrati in Belgio (una ragazzina di 12 anni) e in Gran Bretagna (un ragazzino di 13), non possono essere considerati immuni.

I bambini e i ragazzi rischiano quanto gli adulti e per questo vanno sicuramente tutelati.

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