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Corsi Lgbtq+ in classe, assessora leghista: “A scuola si deve studiare italiano, storia, diritto, non questi sermoni”

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In questi giorni si sta parlando molto dell’introduzione di corsi su tematiche Lgbtq+ nelle scuole di Roma, dopo la diffusione della bozza dell’offerta formativa per gli istituti scolastici della città. Un’assessora leghista, Simona Baldassarre, assessora regionale alla cultura, pari opportunità, politiche giovanili e della famiglia e servizio civile, vicina al movimento Pro Life, non è d’accordo.

La leghista parla di ideologia gender

“Con la scusa dell’inclusione, si cela sempre lo stesso obiettivo: diffondere l’ideologia gender tra i più piccoli. A scuola si insegna, non si indottrina. A scuola si deve studiare storia, diritto, italiano. Non i sermoni Lgbtq”, ha scritto sulla sua pagina Facebook.

A replicare alla Baldassarre, come riporta La Repubblica, è stata la consigliera regionale e coordinatrice della segreteria del Pd Roma, Emanuela Droghei. “Assessora a scuola si insegna, come dice lei. Ma insegnare non è solo trasmettere conoscenza ma anche coltivare il rispetto reciproco. In classe si impara il valore del rispetto, inclusività e accettazione di tutti”.

Il progetto

Come riporta Il Corriere, nella bozza del progetto, che circola già nelle scuole e che a breve sarà presentata al pubblico, sono specificati gli obiettivi che si intendono raggiungere anche grazie agli incontri con esponenti Lgbtq+: “Favorire la conoscenza di specifiche tematiche afferenti alla comunità, nonché prevenire eventuali discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale per creare una società pacifica basata sul rispetto e sulla dignità di ogni persona”.

Ad ostacolare il progetto sono le polemiche dei pro vita e non solo. In particolare, la consigliera capitolina FdI Francesca Barbato ha spiegato: “Sembra un po’ strano che non vi siano associazioni con un punto di vista diverso, di sostegno alla famiglia e alla vita: una cosa è educare a tolleranza e rispetto, altro è inoculare nei bambini, anche piccoli, la convinzione che la sessualità e l’affettività siano qualcosa di fluido, da cambiare o modificare all’occorrenza”. E ancora, Maria Chiara Iannarelli, consigliera regionale FdI aggiunge: “Lascia perplessi il comportamento del Campidoglio che invita i bambini di tutte le scuole a visite didattiche nelle sedi delle associazioni Lgbt senza specificare i contenuti di questi corsi e sorvolando sul diritto dei genitori di essere informati”.