Home Didattica Corsivo addio, dal 2016 si scriverà solo in stampatello

Corsivo addio, dal 2016 si scriverà solo in stampatello

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L’intervento di Yahis Martari, docente del Laboratorio di scrittura all’Università di Bologna, programmato tra poche ore a Radio3Scienza sul disuso del corsivo nelle scuole è tutt’altro che una provocazione: in alcuni Paesi l’utilizzo dello stampatello da parte degli alunni sta diventando esclusivo.

Come nelle scuole finlandesi, dove l’abbandonano del corsivo diventa ufficiale. Il motivo è semplice: viene considerato come il primo passo per avvicinare i piccoli alle tastiere dei pc.

“Se imparare la bella scrittura, in quei paesi con sistemi educativi di tutto rispetto come il Regno Unito è quasi un rito di passaggio per gli studenti della scuola primaria, la Finlandia – scrive l’Ansa – è già proiettata nel futuro e a partire dall’autunno 2016 gli studenti finlandesi invece della calligrafia o scrittura corsiva dovranno imparare il ‘fluent typing’, lo stampatello. In vista dell’addio alla penna e al passaggio alla tastiera del computer”.

“Questo passaggio aprirà la strada a un grande cambiamento culturale – ha detto Minna Harmanen del Consiglio Nazionale dell’educazione finlandese, riporta la Bbc – ma saper scrivere al computer è più rilevante nella vita di tutti i giorni”.

 

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E come per ogni importante cambiamento che investe anche solo parte della società ci sono favorevoli e contrari. I primi vedono nel cambiamento un’evoluzione della scrittura e quindi un’istruzione scolastica più spendibile sul mercato del lavoro. Altri esperti, invece, si dicono contrari, perché l’addio al corsivo potrebbe creare disagi a quei bambini che frequentano scuole dove non ci sono abbastanza computer.

C’è poi chi fa notare che la scrittura aiuta i bambini a sviluppare le abilità motorie e le funzioni del cervello, e suggerisce che per questi motivi la scrittura potrebbe essere sostituita con l’insegnamento del disegno o di tecniche artigiane.

Il dibattito è solo all’inizio e ancora apertissimo. Di sicuro, però, i responsabili dei sistemi educativi nazionali farebbero bene ad approfondire il tema. Prima che gli eventi e le nuove tecnologie decidano per loro.

 

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