I docenti non sono impiegati, diamogli l’anno sabbatico e mandiamoli all’estero per formarli sulle tecnologie: le idee di Rusconi (Anp) per fare lezioni interattive

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“Nella scuola italiana è giunto il momento di introdurre un approccio interattivo in classe, ispirato a modelli come quello tedesco, dove gli insegnanti coinvolgono attivamente gli studenti utilizzando strumenti digitali”: a dirlo alla ‘Tecnica della Scuola’ è Mario Rusconi, presidente Anp Roma, a margine del congresso nazionale Anp in svolgimento a Roma. Per fare un salto di qualità nella didattica, ha spiegato, “occorre una visione ambiziosa per il futuro dell’istruzione italiana, da incentrare sull’innovazione, la formazione continua degli insegnanti, soprattutto nelle materie tecniche e scientifiche, e l’integrazione delle nuove tecnologie”.

“Si evidenzia – ha detto il preside – l’entusiasmo dei docenti per il digitale e l’intelligenza artificiale, ma per farlo si richiede un supporto adeguato dal ministero dell’Istruzione per integrarle efficacemente nell’insegnamento”.

“È necessaria – ha continuato – un’azione coordinata che coinvolga le singole scuole e offra risorse adeguate alla formazione degli insegnanti”.

Quindi, Rusconi ha auspicato una valutazione dell’efficacia della formazione degli insegnanti per garantire il miglioramento continuo: “l’obiettivo è creare un sistema formativo che sia professionale e mirato agli specifici bisogni delle scuole e degli studenti. Per fare ciò c’è però servono finanziamenti dedicati per la formazione degli insegnanti, inclusi fondi supplementari oltre alle 40 ore contrattuali”.

“Ma serve anche – ha sottolineato l’esponente Anp – l’implementazione di misure più ambiziose, come l’anno sabbatico per gli insegnanti e scambi internazionali”, per realizzare esperienze formative all’estero, “promuovendo in tal modo una visione più ampia e globale dell’istruzione. L’obiettivo è introdurre un cambiamento culturale che trasformi gli insegnanti da meri impiegati a professionisti creativi e lungimiranti, impegnati nel miglioramento costante della scuola”, conclude Rusconi.