Home Attualità Covid a scuola: il Governo cambia le regole, ma la Lega protesta

Covid a scuola: il Governo cambia le regole, ma la Lega protesta

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Dai prossimi giorni nella scuola cambieranno molte cose, lo ha deciso il Consiglio dei Ministri nel tardo pomeriggio del 2 febbraio.
I Ministri Bianchi e Speranza, nella conferenza stampa conclusiva, si mostrano soddisfatti del risultato.
“Stiamo marciando verso una nuova normalità – dichiara il ministro Bianchi – ma con tutta la cautela che serve, perché il virus c’è ancora. Per i ragazzi più piccoli abbiamo lavorato molto. Oggi per i bambini dell’infanzia è a 5 positivi che scatta la lampadina rossa”.
“La DaD – aggiunge – non è il male assoluto, anzi, per molti studenti è stata una grande risorsa. Non stiamo colpevolizzando la DaD, ma la nostra scelta è quella di privilegiare le lezioni in presenza, dando il segno che l’elemento di sicurezza sono le vaccinazioni”.

A chi accusa il Governo di aver messo in atto un meccanismo che crea divisioni e discriminazioni fra gli studenti (anche il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso si è unito a questo coro) risponde il ministro alla Salute Roberto Speranza: “Non c’è nessuna discriminazione, i vaccini sonno davvero lo strumento fondamentale che ci sta permettendo di aprire una fase nuova e di piegare la curva dei contagi senza misure restrittive generalizzate nella vita delle persone”.
Gli fa eco Patrizio Bianchi“Vi è un’attitudine del Governo a discriminare? No, ma vi è una chiara indicazione da seguire: bisogna accelerare sulle vaccinazioni, anche per i bambini e le bambine. E ricordiamo che nel concetto di vaccinati rientrano anche i guariti”.

Il Ministro dell’Istruzione rivendica anche l’impegno profuso fin ad ora da tutti per garantire al massimo la didattica in presenza.
I dati, secondo Bianchi, sono chiari: l’ 81,3% degli alunni è in presenza, tra i docenti la quota raggiunge il 92%.
E aggiunge:  “Ad oggi tra gli alunni i positivi e in quarantena sono il 23,3% nella fascia dell’infanzia (0-6), nella scuola primaria il 22,5% che sono o positivi o in dad;  nella scuola secondaria il 15,8% dei ragazzi sono in dad o ddi”.

I presidenti regionali della Lega non sono però del tutto soddisfatti delle decisioni del Governo e in un comunicato congiunto dichiarano:  “Il provvedimento varato oggi dal Consiglio dei Ministri in materia di Covid recepisce gran parte delle richieste che avevamo avanzato già nelle scorse settimane a seguito del mutarsi del virus, dell’incremento della copertura vaccinale e dell’evidente evoluzione del quadro pandemico. Il superamento delle restrizioni in zona rossa, le misure volte a non ostacolare l’afflusso di turisti e le consistenti semplificazioni che interessano il mondo della scuola rappresentano infatti segnali importanti nella prospettiva di una progressiva normalizzazione nella gestione della pandemia. Dispiace tuttavia che sia stata introdotta la differenziazione tra i bambini vaccinati e quelli non vaccinati, perché questo rappresenta un’ingiusta separazione tra i più piccoli”.