Home Attualità Decreto Pnrr, legge di conversione in Gazzetta Ufficiale: le misure che riguardano...

Decreto Pnrr, legge di conversione in Gazzetta Ufficiale: le misure che riguardano la scuola – PDF

CONDIVIDI

La legge di conversione del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), chiamato Decreto Pnrr, la legge 29 aprile 2024, n. 56, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 30 aprile.

Decreto Pnrr, le misure sulla scuola

Il provvedimento è entrato in vigore ieri, 1 maggio. La legge contiene alcune misure che riguardano la scuola. Ecco una sintesi delle principali.

Per quanto riguarda gli ITS Academy si prevede una maggiore flessibilità nell’utilizzo del fondo nazionale. Le regioni saranno esentate dall’obbligo di cofinanziamento per tutta la durata del PNRR, grazie all’assegnazione dei fondi previsti dalla misura “sviluppo e riforma degli ITS”, con un investimento totale di 1,5 miliardi di euro.

Si agevola la proroga dei contratti ATA finanziati tramite le risorse del PNRR, consentendo pagamenti centralizzati tramite NOIPA. Viene semplificato l’accesso ai percorsi di specializzazione per i posti di sostegno nella scuola secondaria di I e II grado, eliminando il requisito di possesso di altre abilitazioni.

Si valorizza poi il consiglio di orientamento rilasciato alle classi terze della scuola secondaria di I grado, introducendo un modello unico nazionale di consiglio di orientamento da integrare nell’E-Portfolio. Il decreto prevede anche un intervento sulla formazione continua degli insegnanti finalizzato a rendere obbligatoria per i docenti in anno di prova di attività formative sulla   transizione digitale e sui  nuovi linguaggi.

Nelle intenzioni del Ministero si tratta di misure che mirano a rendere il sistema educativo italiano più efficiente, promuovendo la semplificazione delle procedure e il miglioramento della qualità dell’istruzione offerta.

Una novità importante riguarda l’uscita dai percorsi della scuola secondaria di secondo grado. Il decreto stabilisce infatti che in una apposita sezione del curriculum dello studente allegato al diploma finale dovranno essere indicati, in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale predisposte dall’Invalsi, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione oltre alle abilità di comprensione e uso della lingua inglese. 

LEGGI LA GAZZETTA