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Dibattito sulla riforma: si rafforza la posizione abrogazionista

Tutti d’accordo all’assemblea promossa dall’Associazione nazionale “Per la Scuola della Repubblica” e dal Comitato toscano “Fermiamo la Moratti” e svoltasi a Firenze il 10 settembre scorso: la riforma Moratti dovrà essere abrogata con procedura d’urgenza nei primi 100 giorni della prossima legislatura.
A Firenze erano presenti rappresentanti di diverse organizzazioni nazionali e comitati locali che compongono il variegato movimento “anti-Moratti”; scarsa invece la partecipazione dell’opposizione più istituzionale.
A redigere un testo di proposta di legge per abrogare la legge n. 53 e i relativi decreti applicativi ci ha pensato il Comitato toscano “Fermiamo la Moratti”; nel corso dell’incontro di Firenze è stato deciso anche di accogliere la proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dal movimento milanese di Retescuole che si presenta come un testo ampio e molto articolato che propone una riforma generale di tutto il sistema di formazione ed istruzione a partire dagli asili nido fino alla scuola secondaria.
Superando quindi le polemiche dei giorni scorsi il movimento è arrivato alla conclusione che “le due proposte sono entrambe coerenti con il fine di riportare in ambito costituzionale il sistema formativo italiano stravolto dalla legislazione morattiana”.
A conclusione della giornata di lavoro, è stato approvato un documento con il quale è stato deciso di presentare la proposta di abrogazione urgente ai candidati alle primarie del prossimo ottobre per chiedere loro un preciso impegno a sostenerla e a inserirla nei propri programmi per le elezioni politiche.
A questo punto non resta che aspettare per capire se e quali componenti dell’Unione saranno disposte a sostenere davvero le posizioni del movimento anti-Moratti.
Fino ad ora Romano Prodi ha usato molto spesso la parola “cancellare” o l’espressione “voltare pagina” ma non ha mai fatto ricorso esplicitamente al termine “abrogazione” al quale si è invece riferito più volte Fausto Bertinotti.
Ma le novità sono arrivate in questi ultimi giorni dalla senatrice prodiana Albertina Soliani che in un paio di incontri pubblici svoltisi in provincia di Torino ha più volte ribadito di essere del tutto convinta che la legge Moratti non è assolutamente emendabile e che deve per forza essere abrogata.
Reginaldo Palermo

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