Home Politica scolastica Dimissioni Fioramonti, politici divisi: ministro nullo che nessuno ricorderà o l’unico coerente?

Dimissioni Fioramonti, politici divisi: ministro nullo che nessuno ricorderà o l’unico coerente?

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Sono svariate e anche di tenore opposto le reazioni politiche alle dimissioni ufficiali del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: c’è chi è d’accordo, chi lo critica e chi lo assolve.

Meloni (FdI): tra i peggiori ministri

Secondo Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, “se ne va uno dei peggiori ministri che l’Italia repubblicana abbia avuto. E ora questo Governo faccia un altro bel regalo agli italiani: vada a casa”.

“Non sentiremo la mancanza del ministro Fioramonti, che – continua Meloni – avrebbe dovuto rassegnare le sue dimissioni già da tempo per i suoi post ignobili e deliranti contro le Forze dell’Ordine e le donne. Lo ha fatto solo dopo l’approvazione della manovra, ammettendo il fallimento su scuola e università di un Governo guidato da un professore. La sua eredità è un pessimo decreto scuola e la sciagurata invenzione di sugar e plastic tax, due folli tasse che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro in Italia. Senza contare la sua proposta di aumentare l’Iva, come ci riportano alcune indiscrezioni di stampa di queste ore”.

Gasparri (FI): persona incompetente

Anche il senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia, è soddisfatto per l’uscita di scena del ministro. “Le dimissioni di Fioramonti eliminano almeno una delle tante nullità che imperversano sulla scena. Nessuno se lo ricorderà e nessuno lo rimpiangerà. Una persona inadeguata ed incompetente che non è riuscita del resto a realizzare i propositi che aveva enunciato”.

Gasparri ritiene che “Fioramonti non sarà ricordato da nessuno ma mette la sua firma sull’ennesimo buco nell’acqua dei grillini. Una banda di incapaci, somari e ignoranti che ovviamente distruggono scuola, ricerca e università per uno scopo ideologico. Loro rappresentano la controparte. L’ignoranza”.

Il sindaco di Napoli de Magistris: onore a Fioramonti

Di parere opposto è il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “L’Italia – scrive su Twitter – , anche con il governo 5S/PD, è il Paese nella Ue che meno investe in ricerca, università e scuola (i cui edifici sono in gran parte a rischio sismico) e che più investe in armi. Onore al Ministro Fioramonti che si dimette per assenza di coraggio del Governo”.

Romeo (Lega): ha mantenuto la parola

Consensi per Fioramonti arrivano anche dall’opposizione. “Complimenti a Fioramonti, l’unico coerente che si dimetterà, mantenendo la parola data”, dichiara Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato.

“Ci auguriamo che sia il primo passo concreto verso la consapevolezza che il governo giallorosso non può fare niente di buono per il Paese e non è in grado di realizzare nemmeno una delle tante promesse che ha fatto”, conclude il senatore leghista.

Rampelli (FdI): non gli si può dare torto

A metà strada si pone Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, per il quale “le dimissioni di Fioramonti – da ministro più preoccupato di chiudere l’Eni o di bandire il crocifisso nelle aule che a porre con forza il tema dell’edilizia scolastica – confermano i pessimi giudizi sulla legge di bilancio, zero servizi e crescita zero. Tagliare fondi per scuola, ricerca e università significa sottrarre ai nostri ragazzi altro futuro, non bastasse quello già funestato dal debito pubblico”.

“Da questo versante – continua Rampelli – a Fioramonti non si può dare torto, semmai il problema è che dovrebbero dimettersi in blocco ben altri ministri dal bilancio fallimentare, a iniziare da quelli preposti agli affari sociali ed economici, in perfetta continuità con i peggiori governi avuto dalla Repubblica italiana. Nessuno di loro pare voler capire che il nostro problema sta nell’incapacità di creare ricchezza e, per farlo, occorre uno shock fiscale per far ripartire ed espandere le aziende nostrane”.