Home Personale Diplomati magistrale, proteste ad oltranza: l’8 gennaio sarà sciopero

Diplomati magistrale, proteste ad oltranza: l’8 gennaio sarà sciopero

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Non hanno tardato ad arrivare le reazioni di protesta contro la sentenza del Consiglio di Stato sull’insufficienza del diploma magistrale, conseguito prima del 2002, per essere inseriti nelle GaE e puntare quindi all’assunzione a tempo indeterminato. Sui social è un pullulare di contestazioni. Poi ci sono i sindacati maggiori, come la Gilda, che hanno espresso il loro dissenso, rivendicando una soluzione politica. Ad alzare la voce sono state anche alcune organizzazioni e associazioni minori, che stanno confluendo sullo sciopero dell’8 gennaio.

Cub: sentenza inaccettabile

Cosimo Scarinzi, coordinatore CUB Scuola Università Ricerca, parla di “sentenza inaccettabile, una sentenza che non accetteremo”. È stato espresso, aggiunge, “un pronunciamento che rovescia quanto stabilito da tutti quelli precedenti e, soprattutto, che non tiene conto dei diritti e della stessa vita di decine di migliaia di insegnanti che hanno un titolo abilitante all’insegnamento, che sovente per molti anni hanno lavorato come precarie  garantendo il funzionamento della scuola pubblica”.

Il sindacalista Cub sostiene che è giunta l’ora di “agire: serve determinazione e solidarietà. Per questo motivo la CUB Scuola Università Ricerca parteciperà allo sciopero con manifestazione nazionale a Roma l’8 gennaio”.

Si tratta dello sciopero proclamato da tempo dal sindacato Saese, per altre motivazioni e comunque sempre nel settore della formazione scolastica.

Anche altre iniziative di protesta

Prima di quel giorno, però, il sindacato di base sta già organizzando presidi locali: il primo a Torino, di fronte all’Ufficio Scolastico Regionale, fissato per il 27 dicembre. Inoltre, sta valutando un ricorso alla Corte di Giustizia Europea.

Dello stesso avviso si dice l’Anief, che difende diverse migliaia di diplomati magistrale e che ha già fatto sapere di volere ricorrere ai giudici europei e alla Cedu: anche il sindacato siciliano sostiene che “per dimostrare come senza questi maestri, in larga parte donne, non può funzionare la scuola dell’infanzia e primaria italiana, il prossimo 8 gennaio, giorno di rientro dalle vacanze natalizie, aderirà allo sciopero e invita il personale a parteciparvi”.

“L’iniziativa – conclude il sindacato autonomo – sarà estesa a tutto il personale abilitato, anche delle superiori esclusi dalle GaE. Nello stesso giorno, si svolgerà anche un sit-in a Roma”‎