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Dispersione scolastica, Valditara presenta l’Agenda Sud: “Più docenti, scuole aperte tutto il giorno, stop a lezioni solo frontali”

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Oggi, 9 giugno, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in visita in Calabria, ha presentato quella che da tempo chiama “Agenda Sud”, un piano dedicato al Mezzogiorno d’Italia, e in particolare a 150 scuole, volto a risolvere il problema della dispersione scolastica, che proprio al Sud raggiunge tassi altissimi, molto al di sopra delle medie europee.

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“È la Calabria la Regione individuata dal ministro Valditara per lanciare l’Agenda Sud, ambizioso progetto pilota ministeriale indirizzato a tutte le realtà del Mezzogiorno, che si pone come obiettivo la riduzione del gap formativo con il resto d’Italia”. A dirlo è stata la vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Istruzione, Giusi Princi.

La conferenza stampa di presentazione del progetto voluta dal Ministero si è tenuta presso la Sala Verde della Cittadella regionale, a Catanzaro. La presentazione del progetto, a cura del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stata preceduta dai saluti del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e dall’introduzione dei dati sulla Calabria a cura della vicepresidente Giusi Princi. A moderare la giornalista di Mediaset-TGcom24, Erica Cunsolo.

Il presidente Occhiuto ha sottolineato quanto il problema della dispersione scolastica sia grave in Calabria, dicendo che “le istituzioni devono supportare la scuola, un’importantissima agenzia educativa insieme alla famiglia. Problemi di questa intensità si affrontano insieme”.

In seguito è stato annunciato che la Calabria da quest’anno si doterà di un Osservatorio regionale istruzione e diritto allo studio che riesce a dare una fotografia aggiornata e precisa sul livello di dispersione scolastica nelle zone della Regione grazie alla georeferenziazione, che permetterà di programmare interventi mirati.

La sperimentazione potrà essere estesa

Ecco le parole del ministro: “Partire dalla Calabria è un gesto di attenzione per lanciare un segnale a tutto il Sud, in quanto è inaccettabile continuare a leggere i report che danno dei risultati drammaticamente diversi dal resto del Paese. Da oggi iniziamo un percorso per dare un’opportunità a tutti i giovani del Sud”.

“Ho chiesto anche che si raccolgano le buone pratiche di ogni Paese dell’Europa in una banca dati. Vogliamo dare una visione e una strategia per affrontare tematiche che danno luogo alla dispersione. Partiremo con una sperimentazione su 150 scuole, platea che poi speriamo possa essere rafforzata. Individueremo queste scuole grazie all’Invalsi sulla base di dati oggettivi. La sperimentazione durerà due anni, per poi estenderla a tutte le realtà del Sud che mostrano fragilità”.

I dieci punti del piano Agenda Sud

Ecco i dieci punti del piano:

  1. Mettere al centro gli studenti con orientamento e personalizzazione
  2. Aumentare la didattica laboratoriale, superando il paradigma dell’insegnamento basato sulla lezione frontale
  3. Scuola aperta tutto il giorno, attività extracurriculari e anche nel periodo delle vacanze
  4. Più docenti, potenziamento dell’organico, almeno quattro docenti in più per scuola. Stipendi aumentati ai docenti che svolgono incarichi aggiuntivi
  5. Formazione dei docenti
  6. Coinvolgimento delle famiglie
  7. Supporto alle scuole da parte di Invalsi, per monitoraggio e analisi dei dati
  8. Promuovere il tempo pieno, aumentare il tempo scuola, investire sulle mense scolastiche
  9. Favorire attività sportive, investire sulle palestre scolastiche
  10. Valutazione dell’impatto di replicabilità dei territori

Valditara ha poi sottolineato l’importanza della formazione professionale: “La scuola è un grande bene comune per fare crescere il Paese. Concludo dicendo che si tratta di un grande percorso per riunire l’Italia. Attraverso la scuola abbiamo l’opportunità di farlo per dare una chance a tutti i nostri giovani, per sfruttare le intelligenze che possano far sì che l’Italia sia un punto di riferimento in Europa e nel mondo”.

I dati sulla dispersione scolastica in Italia

Ecco i dati sulla dispersione scolastica in Italia presentati tempo giorno fa dallo stesso Valditara: “La percentuale di popolazione in età tra i 18 e i 24 anni che ha al massimo ottenuto il titolo di secondaria di primo grado. Nel 1992 era al 37,5%, per attestarsi, nel 2021, al 12%, secondo l’Eurostat. Negli ultimi anni l’Italia ha conseguito dei risultati importanti nella lotta alla dispersione. Il traguardo posto dal Pnrr per il 2026 è la riduzione al 10,2% e al 9% per il 2030”.

“Nel 2021 l’Italia ha riportato un tasso di abbandono precoce migliore al 12% solo a Spagna e Romania. Analizzando i dati italiani si nota una forte disparità tra regioni e uno svantaggio molto accentuato nel Mezzogiorno. In Sicilia si arriva al 21%”.