Home Politica scolastica Dispersione scolastica, Valditara: si combatte con orientamento, personalizzazione e supporto alle famiglie

Dispersione scolastica, Valditara: si combatte con orientamento, personalizzazione e supporto alle famiglie

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Oggi, 9 maggio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha svolto un’audizione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica, al Senato, in 7a Commissione Cultura e istruzione.

Ecco le parole del ministro: “Occorre contrastare dispersione scolastica e povertà educativa. La dispersione scolastica coinvolge diverse dimensioni della vita sociale, dai servizi per la prima infanzia all’istruzione professionale. Con il termine si include un ampio spettro di casi, dall’insuccesso all’abbandono. Esiste anche una dispersione implicita per cui il titolo di studio conseguito non corrisponde al raggiungimento di competenze adeguate. Le cause possono essere ricondotte a fattori socio economici e culturali e fattori interni al mondo scolastico”.

“La dispersione scolastica ha un impatto importante. I giovani che lasciano la scuola possono essere più inclini a comportamenti antisociali. Può avere un effetto rilevante sulla crescita economica del paese. La dispersione descrive una discontinuità dei percorsi, l’abbandono scolastico è l’esito di un processo cumulativo di disimpegno causato da motivi personali, didattici, economici. Con il termine abbandono si intende l’interruzione definitiva degli istituti senza aver conseguito il titolo da parte di giovani che abbiano compiuto il 16esimo anno di età. Il termine si riferisce a giovani che non sono più in età di obbligo scolastico. Al contrario, si fa riferimento all’evasione scolastica”.

I dati sulla dispersione scolastica in Italia

“Ecco i dati sulla dispersione scolastica in Italia, la percentuale di popolazione in età tra i 18 e i 24 anni che ha al massimo ottenuto il titolo di secondaria di primo grado. Nel 1992 era al 37,5%, per attestarsi, nel 2021, al 12%, secondo l’Eurostat. Negli ultimi anni l’Italia ha conseguito dei risultati importanti nella lotta alla dispersione. Il traguardo posto dal Pnrr per il 2026 è la riduzione al 10,2% e al 9% per il 2030”.

“Nel 2021 l’Italia ha riportato un tasso di abbandono precoce migliore al 12% solo a Spagna e Romania. Analizzando i dati italiani si nota una forte disparità tra regioni e uno svantaggio molto accentuato nel Mezzogiorno. In Sicilia si arriva al 21%”.

“L’obiettivo del Pnrr è ridurre la percentuale di poco più di 2 punti evitando che circa 470mila giovani abbandonino la scuola prima del diploma. Il nostro Paese deve tenere sotto controllo anche la dispersione implicita. L’Italia dal 2019 si è dotata di un sistema di rilevazione della dispersione tramite l’anagrafe dello studente e le prove Invalsi. La lettura congiunta dei dati mostra che gli studenti che si trovano in condizioni di fragilità degli apprendimenti si attesta a oltre il 20%, cioè un giovane su cinque”.

“Povertà educativa: bimbi e giovani a causa di difficili condizioni economiche non hanno le stesse opportunità di apprendimento di loro coetanei. Non è inevitabile: la trasmissione dello svantaggio si può superare con un’offerta formativa personalizzata e di supporto globale alle famiglie. Nel G7 che si aprirà giovedì prossimo in Giappone il punto all’ordine del giorno è proprio questo. Personalizzare non significa che ogni studente diventa una monade e non si inserisce in un contesto ampio”.

Gli interventi del Mim

“Cosa abbiamo fatto contro la dispersione scolastica? Il fenomeno è complesso e multifattoriale ed è attenzionato dal Pnrr, che prevede il potenziamento delle competenze di base degli alunni, il rafforzamento dell’inclusione degli alunni con disabilità e Bes. Abbiamo individuato le scuole destinatarie degli interventi sulla base di dati. L’Invalsi ha introdotto anche l’indicatore di fragilità degli apprendimenti. Le misure da adottare in queste scuole prevedono esperienze di apprendimento attive e personalizzate offrendo anche attività alternative, su cui i referenti saranno formati”.

“Abbiamo individuato i criteri per lo stanziamento di 500 milioni per le scuole beneficiarie in modo da finanziarne le azioni, la progettazione di percorsi di orientamento, di potenziamento, di accompagnamento. Lo scorso 28 febbraio tutte le scuole hanno presentato i propri progetti. Questi fondi servono anche di una piattaforma per le attività di formazione con la finalità di creare un canale di interazione semplice e personalizzato”.

“Sempre contro la dispersione scolastica bisogna ricordare gli interventi di edilizia scolastica per le mense, per un totale di 600 milioni. Il tempo pieno è un aspetto fondamentale per combattere la dispersione. Il tempo mensa è compreso nel tempo scuola, ne condivide le finalità. Abbiamo individuato risorse maggiori per le mense e palestre del Mezzogiorno”.

“Per combattere la dispersione ci vogliono progetti di varia natura, tra cui il potenziamento dei sistemi di vigilanza delle assenze. Abbiamo previsto, fuori Pnrr, interventi in 150 scuole del Mezzogiorno all’interno di un’apposita Agenda Sud, che dedica attenzione al tutorato formativo di orientamento e potenziamento. La sperimentazione prevede il coinvolgimento dei genitori”.

“Sono state date indicazioni uniformi alle scuole per attuare azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione. Un ruolo strategico in questo lo ha l’orientamento, come abbiamo specificato nelle linee guida e i docenti tutor e orientatori. Si tratta del primo passo in un percorso di personalizzazione della didattica. Merito non è valorizzazione dei più bravi ma l’esigenza di valorizzazione dei talenti, di ogni studente”.

“Questi docenti non sono sovraordinati gerarchimente, ma colleghi che hanno il compito di coordinare, in una logica di team. Prevista una preparazione psicopedagogica con valutazione finale. Mi sono impegnato con i sindacati per inserire nel contratto queste figure”.

“La personalizzazione dovrà poi essere attuata dai docenti disciplinari. Importante è pagare interventi di supporto disciplinare in orario extracurriculare valorizzando una scuola ‘a tempo pieno’. I docenti disciplinari che parteciperanno a questi percorsi saranno pagati con apposite risorse”.

“Sono stati usati altri 150 milioni per la formazione dei docenti sul multilinguismo, 450 milioni alla formazione di tutto il personale, in particolare sulla transizione digitale. Abbiamo stanziato risorse per consentire a tutti i ragazzi i viaggi studio, per potenziare gli scambi Erasmus sia per docenti che per studenti. La filosofia comune è la necessità di potenziare le competenze dei docenti per una didattica tarata sugli obiettivi di questa fase, che deve fornire conoscenze e competenze all’avanguardia e personalizzate”.

“Il contrasto alla dispersione scolastica è una sfida cruciale, ma siamo sulla strada giusta. Credo sia significativo uno scambio di contributi e di opinioni tra le varie forze politiche. La nostra scuola è la risorsa più importante per valorizzare il capitale umano”.

“Entrare in una scuola esteticamente bella, riqualificata, dove si studia con piacere, è importante. Dobbiamo dare indicazioni precise unitarie”.

“Libri di testo: oggi arrivano tardi, la dispersione si alimenta anche su questo. Aree interne: noi non chiuderemo alcun plesso scolastico. Il problema è che non ci sono docenti disponibili ad andare nelle aree disagiate”.

“C’è una pluralità delle intelligenze, è importante garantire un canale formativo di serie A. Mi impegno, entro la fine di maggio, a presentare una proposta in via sperimentale che vada ad affiancare il percorso tradizionale”.