Docenti e studenti, Roberto Vecchioni: “Un insegnante non deve mai essere amico dei ragazzi, è un’autorità”

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Il cantautore ed ex professore Roberto Vecchioni è intervenuto nella trasmissione di La7 “In Altre Parole” ed ha parlato anche di scuola.

Commentando la scelta di una dirigente scolastica di un istituto di Bologna che ha deciso di punire i ragazzi
bulli mandandoli a zappare nell’orto della scuola, l’ex professore ha rilasciato alcune affermazioni molto
ferme e decise sul ruolo del docente. Ascoltiamole insieme.

La riforma di Valditara

In questi mesi si parla moltissimo di punizioni: lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato da poco la sua riforma del voto in condotta, visti anche gli innumerevoli episodi di violenza che hanno visto come protagonisti i giovanissimi.

La valutazione del comportamento diventa strumento contro gli atti di violenza e bullismo a scuola. Il voto in condotta avrà più importanza nella valutazione complessiva di uno studente, verrà ripristinato alle medie e inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. Con la riforma – da quanto si apprende – si stabilisce poi che l’assegnazione del 5, e quindi la conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto.

L’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico, nelle scuole superiori, in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica sui valori costituzionali e i valori di cittadinanza. Quanto alla sospensione, fino a 2 giorni non prevederà l’allontanamento dalla scuola ma al contrario le lezioni in classe, più impegno e più studio. Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate, attività che potrà proseguire se lo stabilirà il consiglio di classe.