Home Personale Docenti ed educatori comunali davanti a Montecitorio: subito contratto e nuove risorse!

Docenti ed educatori comunali davanti a Montecitorio: subito contratto e nuove risorse!

CONDIVIDI

Alla vigilia dello sciopero dei sindacati della scuola statale, sono tornati a protestare educatori e maestri degli istituti comunali.

Lo hanno fatto, giovedì 19 maggio, davanti a Montecitorio: hanno chiesto, per l’ennesima volta, il rinnovo del contratto nazionale, lo sblocco della contrattazione integrativa e del turn over, la costruzione di un sistema educativo integrato 0-6 e “più risorse” per le strutture e i servizi pubblici, Con i docenti dell’infanzia e gli educatori degli asili nido a gestione comunale, c’erano i sindacalisti della Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, promotori della protesta.

Con bandiere, striscioni e fischietti i dipendenti degli enti locali hanno annunciato l’avvio di una “battaglia di civiltà” per la scuola e l’educazione dei bambini e hanno chiesto il “contratto subito”. “Vigileremo sulla delega per il servizio integrato 0-6 prevista dalla riforma della scuola – ha detto Daniela Volpato, della segreteria della Cisl Fp – ma per attuarla servono risorse”.

 

{loadposition eb-progetti}

 

Tra le richieste della piazza anche la “costruzione di nuove strutture, dove non sono sufficienti o dove non esistono”, e “parità di trattamento a parità di prestazione”. Occorre quindi “impedire lo smantellamento dei servizi pubblici”. “Dove sono i mille nidi in mille giorni promessi? – ha chiesto, dal palco della manifestazione, la delegata Cgil per l’Emilia Romagna, Micol Tuzi, rivolgendosi al premier Renzi – li stai facendo chiudere!”.

“Quello che chiediamo – ha concluso Daniele Ilari segretario nazionale Uil Fpl – è l’attivazione di un percorso simile a quello attivato per gli insegnanti nella ‘Buona scuola’. In questo settore ci sono 10 mila precari con oltre 36 mesi. Nel decreto enti locali dovrebbe venir inserito un emendamento ad hoc per un percorso di stabilizzazione, in modo tale che a settembre possano essere garantiti i servizi”.

 

{loadposition facebook}